L’arbitraggio non è un alibi: a Lecco abbiamo visto un Parma sottotono. Ma non dobbiamo fasciarci la testa, il percorso tracciato è quello giusto

14.11.2023 00:00 di  Tommaso Rocca   vedi letture
L’arbitraggio non è un alibi: a Lecco abbiamo visto un Parma sottotono. Ma non dobbiamo fasciarci la testa, il percorso tracciato è quello giusto

A caldo, la sconfitta dei crociati in casa del Lecco è un passo falso che brucia. Proprio perché inattesa: è vero, la squadra di Bonazzoli era in fiducia e veniva da una serie positiva di risultati, ma il Parma visto nelle ultime settimane era parso inarrestabile. Non bisogna di certo aspettarsi di vincere tutte le partite da qui a fine stagione, ma tra tutte le squadre che potevano fermare i crociati, di certo non ci si aspettava sarebbe stato il Lecco. La formazione lombarda aveva giocato in settimana contro lo Spezia, avendo quindi meno tempo per preparare la sfida di domenica. Inoltre, il divario tecnico tra le due squadre è molto ampio. La rosa del Lecco è stata costituita in poche settimane, a mercato ampiamente iniziato. La preparazione estiva è stata pressoché compromessa e la formazione lombarda si è trovata fin da subito ad inseguire. Dopo un inizio difficile, ora la squadra neopromossa si sta togliendo delle soddisfazioni e al momento si trova in zona salvezza. E bisogna dare atto al lavoro di Bonazzoli, subentrato in corsa a Foschi. Quindi è vero, è una sconfitta che brucia, ma occorre analizzarla con la necessaria lucidità. Il Parma, per almeno una mezz’ora abbondante della prima frazione, non è riuscito ad arginare le offensive del Lecco, soffrendo la fisicità dei padroni di casa. Anche a livello di proposta offensiva, abbiamo visto poco del gioco rapido e frizzante delle precedenti uscite.

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Analizzando la gara sono tanti i fattori che possono aver portato a questa sconfitta. Partiamo dal tema più caldo, ovvero l’arbitraggio. Pairetto non ha vissuto di certo la sua serata migliore. Il secondo giallo sventolato ad Hernani lascia qualche dubbio: le immagini televisive non chiariscono bene la dinamica del contrasto, ma mi sento di poter dire che il secondo giallo è sembrato un po' severo. Detto questo però, non mi sento nemmeno di scagionare completamente Hernani: un giocatore della sua esperienza, dopo aver rimediato un cartellino pochi minuti prima, non deve buttarsi con tale veemenza su un pallone vagante nella trequarti avversaria, rischiando di entrare in ritardo. Soprattutto dopo soli trenta minuti di gioco. Una leggerezza che di certo non cancella l’inizio di campionato convincente del brasiliano, ma che ieri è stata pagata a caro prezzo. Però, per quanto l’arbitraggio possa aver inciso, appellarsi a questo per giustificare la sconfitta è sbagliato. Non è costruttivo. Perché il Parma visto ieri è stato tutt’altro che impeccabile. Andrò controcorrente, ma chi continua a lamentarsi dell’operato di Pairetto non fa il bene della squadra. In questo senso, sposo pienamente l’approccio avuto da mister Pecchia che, nonostante la sconfitta, nella conferenza di fine gara ha dimostrato obiettività e lucidità. La sua comunicazione è stata impeccabile: per quanto durante la gara sia parso molto agitato, nel post ha dimostrato di grande eleganza. Venivamo dal precedente di settimana scorsa, quando Bisoli si era scagliato in conferenza stampa contro l’arbitraggio, uscendone con una brutta caduta di stile. Se ne sono lette tante dopo Lecco-Parma: gli stessi che avevano criticato Bisoli, si sono comportati allo stesso modo. Così non ha fatto mister Pecchia: nessuna allusione alle polemiche arbitrali, ma un’analisi lucida della sconfitta, riconoscendo le difficoltà avute, ma senza accusare nessuno, né la squadra, né l’arbitraggio e nemmeno il manto erboso del Ceppi-Rigamonti. E ne avrebbe avuto motivo, viste le condizioni pessime del campo, a mio avviso inaccettabili per un campionato di Serie B.

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Ci sarebbero tanti altri fattori di cui discutere, che possono aver portato a questa sconfitta. A partire dalle tante assenze, soprattutto sulle corsie offensive, che hanno portato ad uno schieramento leggermente diverso, quantomeno nelle caratteristiche degli interpreti. A livello tattico, c’è stata qualche imprecisione a livello di reparto in difesa e i movimenti in fase offensiva sono parsi meno fluidi. Il Parma ha faticato a nel palleggio, e quegli automatismi, che finora hanno consentito di imporre un gioco incisivo e propositivo, a Lecco sono mancati. Oggi però non voglio soffermarmi su questo. La sconfitta di Lecco non è un campanello di allarme. Il lavoro svolto finora, l’atteggiamento visto e i risultati sono una garanzia. Il passo falso di domenica, a mio avviso, non ridimensiona il Parma: i crociati sono una squadra da vertice del campionato e finora hanno dimostrato di avere tutto ciò che occorre per poter puntare alla promozione. Una giornata storta può capitare e ne capiteranno altre, non ci si può di certo aspettarsi per vincerle tutte. L’importante è riuscire a guardare avanti, senza minare le certezze costruite finora. Bisogna rimanere ottimisti e lasciar lavorare la squadra in serenità. Il percorso intrapreso finora è quello giusto, bisogna continuare in questa direzione, migliorando in quei dettagli che non hanno funzionato a Lecco. E’ una sconfitta che può insegnarci molto: nascondersi dietro alle scelte arbitrali sarebbe un grave errore.

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