Il Parma non è cosa per vecchi: dopo Dierckx ecco la prima volta di Chaka Traore in Serie A

13.04.2021 17:43 di  Niccolò Pasta  Twitter:    vedi letture
Il Parma non è cosa per vecchi: dopo Dierckx ecco la prima volta di Chaka Traore in Serie A

Nella fin qui disgraziata stagione del Parma i crociati sono riusciti a distinguersi anche per buone cose e per la linea verde che, dall'ingresso in società dell'americano Kyle Krause, è diventato il mantra del club ducale. I crociati hanno spesso schierato molti giovani, diventando la prima squadra in Italia a far esordire un classe 2003, Daan Dierckx nella partita di campionato con il Sassuolo, e addirittura il primo 2004, Chaka Traoré, esordiente in gennaio in Coppa Italia e nell'ultimo week-end in Serie A, contro il Milan. 

LA STORIA DI TRAORE - Piccolissimo, il giovane Chaka viene portato in Italia da una persona che non era suo tutore, violando le regole italiane sui giocatori minorenni. Sotto falso nome, Cisse, inizia a muovere i primi passi nella scuola calcio dell'Audace, finché il Parma non lo tessera e lo fa crescere sotto la propria ala protettiva. Il club infatti sostiene l'allora dodicenne Traorè, che finisce, come tanti altri connazionali, nell'inchiesta sui baby-calciatori provenienti dalla Costa d'Avorio e fatti entrare clandestinamente nel nostro Paese. Intervengono anche i servizi sociali, ma la storia di Chaka prosegue in Italia. 

L'ESORDIO IN COPPA, CON L'ALTRO BABY - D'Aversa, prima di gettarlo nella mischia nella sfida contro il Milan, lo aveva già fatto esordire lo scorso 21 gennaio, nella partita di Coppa Italia contro la Lazio. Chaka entra in campo proprio al fotofinish, ma tanto basta per entrare nella storia come primo 2004 ad esordire tra i pro in Italia, a soli sedici anni e ventinove giorni, essendo Traorè di fine dicembre: in campo, in quella partita, pochi giorni dopo l'esordio in Serie A, c'è anche l'altro baby crociato Daan Dierckx, primo 2003 ad aver esordito in Serie A e suo compagno, seppur per pochissimi allenamenti, in Primavera fino a poco prima. 

PERSONALITA' E SFACCIATAGGINE - E nei soli dieci minuti in campo nella partita di sabato, il giovane Traorè ha messo in mostra le sue qualità: ha causato sì il gol dell'1-3 che ha chiuso la partita, ma con grande personalità è entrato bene in partita, chiamando e gestendo molti palloni e cercando di incidere, anche forzando la giocata, come mostrato in occasione della palla rubata da Dalot che ha dato il via al gol di Leao. Errori di gioventù che lo aiuteranno a crescere, in un Parma che nel prossimo futuro avrà anche e soprattutto bisogno dei giovani come lui e come Dierckx. Perché il Parma non è più una squadra per vecchi.