Una salvezza all'ultimo respiro: la rincorsa di Chivu e i gol di Ondrejka
Il 2025 del Parma si chiuderà sabato, con l'ultima sfida dell'anno contro la Fiorentina. Delprato e compagni proveranno a togliersi l'ultima gioia di un 2025 di alti e bassi, che ha raggiunto il suo apice nella notte di domenica 25 maggio. Al Gewiss Stadium, la squadra di Chivu conquistava sul campo la permanenza in Serie A all'ultima giornata, dopo una stagione complicata ma alla fine chiusa con il raggiungimento dell'obiettivo salvezza. Un lieto fine dopo un cammino rocambolesco e travagliato, con lo spettro del ritorno in Serie B a tormentare costantemente tifosi e club.
L'inizio dell'anno che si sta per concludere aveva infatti complicato enormemente la stagione, per fortuna non in modo irrimediabile: i soli due punti raccolti in sette gare avevano fatto crollare il Parma in classifica, dilapidando il margine costruito nei mesi precedenti. Per questo motivo la società, dopo la contestazione dei tifosi e soprattutto dopo quattro sconfitte consecutive, prese la dolorosa decisione di esonerare Pecchia, allenatore con il quale si pensava di aver costruito le fondamenta per un futuro insieme, dopo il ritorno in Serie A e un rinnovo a lungo termine. Risultati negativi e situazione di classifica costrinsero la dirigenza a optare per un cambio di rotta e così il 18 febbraio viene ufficializzato l'ingaggio di mister Chivu, chiamato a mettersi al timone di una squadra in piena crisi e traghettarla verso la salvezza. Una decisione coraggiosa per ambo le parti: l'ex Inter si ritrova così ad esordire da allenatore di prima squadra in corsa, raccogliendo una squadra con le ossa rotte e il morale sotto i tacchi.
La cura Chivu però si rivela vincente, il Parma vince subito contro il Bologna e tra alti e bassi torna a rosicchiare punti. La squadra ritrova coraggio e consapevolezza, grazie alla capacità del tecnico rumeno di entrare subito in sintonia con il gruppo, e i punti pesanti contro le big svoltano la stagione del Parma. Juventus, Inter e Napoli frenano contro Delprato e compagni, che arrivano quindi a giocarsi la salvezza a Bergamo contro l'Atalanta, nell'ultima di Gasperini sulla panchina nerazzurra. Il primo tempo dei crociati è da incubo, con l'Atalanta che all'intervallo si trova avanti di due reti, e i risultati sugli altri campo sono tutt'altro che confortanti. All'intervallo, lo scenario della retrocessione è più che mai concreto, ma il Parma di Chivu è nato per rilanciarsi e rincorrere e proprio in questa sua identità trova le risorse per andarsi a prendere la salvezza.
In cosa consiste la cura Chivu? Novità tattiche, motivazione e mentalità. Oltre a qualche ingrediente segreto. Il medicinale più potente arriva a gennaio, dal Belgio, più precisamente da Anversa. Un esterno brevilineo, con capacità di tiro e senso del gol, di nome Jacob Ondrejka. Lo svedese diventa l'uomo del destino, con i suoi gol pesanti che accompagnano il Parma alla salvezza. Il primo centro, nella più curiosa delle coincidenze, arriva contro l'Inter, squadra del passato e a posteriori anche del futuro di mister Chivu. Una rete nel finale a regalare un punto al Parma, seguito da altre due reti contro la Lazio all'Olimpico. Torniamo quindi alla magica notte di Bergamo: dopo un primo tempo da incubo, il Parma risorge e si mette con coraggio a caccia di una rimonta complicata. Il gol di Hainaut riapre la partita, poi ci pensa l'uomo del destino: Ondrejka segna al 71', portando il Parma virtualmente fuori dalla zona retrocessione, e si ripete al 91', mettendo la ciliegina sulla torta e certificando la salvezza. Una lunga rincorsa, conclusa con una grande gioia: la breve, ma intensa, parentesi di Cristian Chivu a Parma.


