Suzuki si racconta: “Dalla cultura giapponese disciplina e umiltà, curo il fisico ma ogni tanto sgarro. Qui c’è una bella atmosfera”

25.07.2025 10:45 di  Bartolomeo Bassi   vedi letture
Suzuki si racconta: “Dalla cultura giapponese disciplina e umiltà, curo il fisico ma ogni tanto sgarro. Qui c’è una bella atmosfera”
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Durante una lunga intervista concessa alla Gazzetta di Parma, il portiere dei crociati Zion Suzuki ha raccontato anche delle sue radici, sparse in giro per il mondo. Spazio anche per parole al miele per la città e la squadra, prima di rivelare il suo idolo e il sogno nel cassetto.

Come vive la condizione di essere un cittadino del mondo?
“Sono nato a Newark, ma subito dopo mi sono trasferito in Giappone quindi non ricordo nulla della mia vita negli Stati Uniti. Mi considero giapponese al 100%”.

Cosa le ha trasmesso la cultura giapponese?
“Mi ha insegnato la disciplina e l’umiltà”.

Che idea si è fatta del calcio italiano?
“Mi piace giocare in Serie A, credo che il calcio italiano sia in crescita e propone ancora uno dei migliori campionati al mondo”.

Cosa prova a difendere la porta che fu di Gigi Buffon?
“E’ davvero un grande onore, ma allo stesso tempo sento il peso della responsabilità perché è stata una leggenda. E io vorrei essere come lui”.

Chi è oggi il suo modello?
“Apprezzo Ederson, è molto bravo nei passaggi e nella distribuzione del gioco. Ha un’ottima visione, è bravo nelle uscite alte e sa fare assist con i piedi”.

Come si trova con la sua squadra?
“Ho un buonissimo rapporto con i compagni, anche i nuovi arrivati si sono integrati subito come fossimo una famiglia. C’è una bella atmosfera”.

E in città?
“Le persone sono molto carine, a Parma si vive bene e il cibo è fantastico. Curo molto il fisico e l’alimentazione, che è importante per tutti i calciatori, ma ogni tanto sgarro con salumi e formaggi (sorride)”.

Qual è il suo sogno nel cassetto?
“Vorrei avere successi con il club e nel lungo termine punto a diventare il più forte portiere del mondo”.

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