Baraye: “Sono convinto che Ndiaye farà bene. Ero perduto, a Parma sono diventato importante”

07.08.2025 09:49 di  Bartolomeo Bassi   vedi letture
Baraye: “Sono convinto che Ndiaye farà bene. Ero perduto, a Parma sono diventato importante”
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© foto di Giovanni Padovani

Intervenuto alla Gazzetta di Parma, l’ex attaccante del Parma Yves Baraye ha parlato del momento dei crociati. Il calciatore senegalese, ora in forze all’Ospitaletto in Serie C, è stato uno dei protagonisti della risalita dalla Serie D alla Serie A, decidendo anche i due derby in Serie C contro la Reggiana e ritagliandosi un posto importante nei cuori dei tifosi crociati. Baraye ha iniziato presentando il nuovo acquisto crociato, il connazionale Abdoulaye Ndiaye: “Sentivo spesso parlare di lui ma non l'ho mai visto giocare dal vivo. Ho chiesto referenze ai miei amici e tutti mi hanno detto che è molto ma molto bravo e un buonissimo giocatore. Ho fretta e voglia di vederlo in campo con la maglia del Parma, sono convinto che farà bene”.

Che consigli gli vorrebbe dare?
“Gli parlerò e gli scriverò tutto quello che so ma sono fiducioso che possa ambientarsi bene come era successo a me. Non è facile, deve solo sudare la maglia e sono sicuro porterà subito i tifosi dalla sua parte”.

Come sta lavorando il Parma?
“Sono un po' confuso, alcuni giocatori che erano lì da anni stanno andando via, non so che squadra vogliano allestire e cosa stia succedendo. Avevo chiesto qualcosa anche ai tifosi: Sohm, Bonny e Camara non ci sono più, anche Man potrebbe salutare. Aspettiamo di capire chi arriverà poi potremo giudicare”.

C'è un elemento che apprezza della rosa attuale?
“Mi piacciono molto Bernabé, capitan Delprato e Circati, ci sono tanti bravi giocatori in rosa che hanno ancora ampi margini di miglioramento”.

Su chi scommetterebbe in questa stagione?
“Benedyczak lo scorso anno non ha giocato tanto, complice, soprattutto, l'infortunio alla caviglia. Ora può fare bene e dimostrare il proprio valore, potrebbe trovare più spazio e ho visto che in ritiro sta facendo bene. È il suo anno”.

Cos'hanno significato gli anni di Parma per Baraye?
“Mi hanno fatto diventare quello che sono diventato, a Parma mi sono sentito importante: prima nessuno mi capiva, ero un giocatore perduto e mi hanno aiutato a dimostrare le mie qualità. Parma è la base della mia carriera, la gente pensa che io abbia giocato solo lì ma non è così. Sono passati dieci anni ma ancora oggi anche in Africa accomunano il nome di Baraye a Parma e al Parma. Quando un ragazzo africano viene a giocare da quelle parti, lo collegano subito a me”.

Qual è stato il momento più bello in assoluto?
“Il derby d'andata resta la partita più importante, ho i brividi ogni volta che ripenso a quella sera da cui è ripartita la nostra cavalcata verso la serie A”.

Quanto le pesa il mancato esordio in serie A?
“L'unica cosa che mancava, poteva cambiare tanto nella mia vita però è il destino e non si può fare nulla”.

Ora cosa augura al Parma?
“Il Parma deve rimanere sempre in serie A, non è una squadra di B. La salvezza all'ultima giornata? Non si può ogni anno soffrire così, bisogna puntare a fare una stagione più tranquilla”.

E lei dove giocherà il prossimo anno?
“Vorrei rimanere in Italia dopo l'esperienza all'Ospitaletto ma cerco una squadra che punti a vincere la serie C o D”.

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