Italia, Gattuso: "Non ci sono partite scontate. Non pensiamo a Norvegia e Israele"

Il commissario tecnico della Nazionale italiana Gennaro Gattuso, dopo la vittoria con l'Estonia per 1-3 ha commentato la gara a Rai Sport. Queste le dichiarazioni riportate da TMW: "Mi è piaciuto tutto, nessun rammarico. Partite scontate non ce ne sono, abbiamo fatto quello che dovevamo fare: poche squadre al mondo dominano per 90/95 minuti. Quando giochi nella metà campo avversaria ci sta che puoi prendere qualche ripartenza, però meriti ai ragazzi: penso che stiamo facendo bene il nostro percorso, si stanno allenando molto bene e sto vedendo prestazioni molto interessanti. In tre partite potevamo segnare tantissimi gol: si possono sbagliare, ma conta la continuità. Ci sono tante cose positive, noi dobbiamo fare il nostro percorso. Non pensiamo alla Norvegia o a Israele, sappiamo quello che dobbiamo fare e ci teniamo quanto di buono fatto".
Pio Esposito?
"Si merita tutto. Quando vedi un ragazzo di quest’età, con poca esperienza, che va su ogni pallone come se fosse quello della vita. È incredibile, quando viene a legare il gioco sbaglia pochissimo, dà quantità: è un ragazzo che si fa volere per bene e che sono sicuro non perderà la testa. Deve continuare, deve migliorare: l’educazione, la disciplina e il rispetto ce l’ha. Ora sta a noi e sta a lui".
Contro Israele mancherà Bastoni…
"Abbiamo Mancini, Gabbia, Di Lorenzo che può fare il braccetto. Va bene".
Vedremo un sistema diverso?
“Vediamo. Sicuramente gli uomini a disposizione li abbiamo, ora dobbiamo recuperare: arriveremo in tarda mattinata a Udine, dovremo essere bravi a riposare e poi vedremo".
Raspadori in quella posizione?
"Dico tutti molto bene, lui come Orsolini e altri. Dimarco veniva dentro e ci ha dato una grandissima mano. Raspadori è stato molto bravo ad allagarsi. Io sono molto contento, penso che siamo contentissimi ma sappiamo di non aver fatto nulla. Però sono partite che danno fiducia e bisogna guardare avanti con ottimismo".
LEGGI QUI: Segnali confortanti da Cremaschi, ma il centrocampo del Parma ora è chiamato a fare di più