Sacchi: "Prima eravamo tutti tattici, ora ci sono gli strateghi. Senza conoscenza non c'è coraggio"

14.06.2024 22:38 di  Alessandro Tedeschi   vedi letture
Sacchi: "Prima eravamo tutti tattici, ora ci sono gli strateghi. Senza conoscenza non c'è coraggio"
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Arrigo Sacchi ha parlato degli obiettivi dell’Italia dal palco della Milano Football Week organizzata da La Gazzetta dello Sport: “Veniamo da un momento non buono, può succedere che arrivino un fortissimo spirito di squadra e un gioco. Se ci riusciremo, come azzurri potremo mettere in difficoltà chiunque. La nostra è una scuola che non ha avuto scuola, non giochiamo tutti allo stesso modo e oggi ci sono tanti, troppi stranieri. Una volta prendevi il blocco di chi giocava bene, l’Inter o la Juve: oggi non ci sono più blocchi. Però sono curioso: se tutti daranno il massimo, riusciranno a nascondere i limiti. Dipende anche dalla stampa: se noi, che per otto anni non siamo andati ai mondiali, continuiamo a dire che dobbiamo vincere, allora vuol dire essere presuntuosi. E non dobbiamo esserlo”.

Sugli allenatori: “Sta accadendo una cosa che non è mai successa, c’è un gruppetto di strateghi. Prima eravamo tutti tattici, questo è un passo avanti. Il tattico è chi spera di sfruttare lo spazio avversario. Servono giocatori di qualità e devi giocare con più calciatori difensivi che d’attacco: per me devi attaccare e difendere in undici. Se non c’è coraggio, vuol dire che non c’è conoscenza. L’allenatore deve sapere cosa vuole fare e prendere giocatori adatti, se vuoi fare un film comico e non prendi dei comici sbagli. Il Milan l’anno scorso ha comprato 14-15 giocatori, ma Pioli lo voleva? Se si, è colpevole anche lui. Altrimenti no”.