Gravina: "Vorremmo finire il campionato. Potremmo sfruttare luglio e agosto"

25.03.2020 22:55 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Gravina: "Vorremmo finire il campionato. Potremmo sfruttare luglio e agosto"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Intervenuto ai microfoni di Radio Marte, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha parlato sulla possibile data di recupero del campionato di Serie A: "Dobbiamo programmare delle date che comunque diano una speranza a tutti coloro che amano il nostro sport. Faremo una sorta di censimento sulla situazione e il momento di crisi nello sport e nel calcio. Stiamo cercando di mettere insieme tutti gli elementi e i progetti così che si possa cogliere in questo momento di negatività anche una speranza, per cambiare qualcosa del nostro mondo e ripartire".

Sull'ipotesi di terminare la stagione in anticipo:
"Io per cultura, difficilmente mi arrendo. Fino a quando avrò la possibilità, conserverò la speranza di far ripartire i campionati. Farò qualsiasi tentativo. Sono cosciente e consapevole che è prematuro pensare a una data, ma dobbiamo pensare in positivo, anche per la salute degli italiani. Proveremo a fare il massimo per giocare anche a costo di chiedere il supporto delle massime istituzioni internazionali, di andare oltre il 30 giugno quindi sfruttando anche luglio e agosto. Porteremo avanti la nostra idea e se ci arrenderemo lo faremo con l’onore delle armi".

Sul voto unanime in Lega:
"Quando si va sul piano dell’interesse personale è difficile mettere insieme tutti per quello che può essere l’interesse generale. In questo momento però non c’è spazio per gli interessi del singolo. Mi appello al buon senso, tanto poi alla fine è la Federazione che dovrà decidere".

Sulla data ultima:
"Dipende. L’Italia ha maggiore difficoltà nel recupero perché abbiamo 13 gare da recuperare e probabilmente si dovrà inserire le partite delle competizioni internazionali. Oggi parlare di date non ha alcun senso. Dobbiamo essere consapevoli e coscienti che per definire il nostro campionato ci servono 45-60 giorni. Se ci vengono concessi il mese di luglio e quello di agosto, così come si sta orientando la UEFA e tutte le federazioni, potrebbe quello il periodo di riferimento. Al di là di come andrà finire, ne parliamo perché è giusto farlo, ma dobbiamo oggi concentrarci innanzitutto sul fatto che a partire dal campionato 20/21, il calcio possa ricominciare con entusiasmo e una nuova filosofia".

Sulla posizione delle Federcalcio sul taglio degli stipendi:
"Si terrà conto delle diverse condizioni. Un conto è parla di Serie A, un conto sono le categorie minori. Quando si tocca uno stato di emergenza bisogna essere coerenti al concetto di solidarietà, mostrare che siamo un sistema unico ed essere tutti consapevoli che potranno esserci delle rinunce. Dobbiamo metterci tutti insieme, sederci a un tavolo, dare il nostro contributo e fare delle rinunce, che chiederemo anche ai calciatori. Terremo conto delle varie e diverse condizioni".

Sul prossimo step:
"L’appuntamento è domani pomeriggio per lavorare su una serie di proposte da portare avanti, proposte che riguardano alcuni emendamenti da far valutare alle autorità di Governo, ma ci sono tantissimi temi di nostra pertinenza. Noi non vogliamo chiedere soldi, ma stiamo denunciando uno stato di crisi. Nessuno darà contributo al calcio, chiediamo di agevolarci con una serie di norme che possano dare uno sviluppo moderno al nostro calcio. Ci vedremo domani, poi ci incontreremo di nuovo la prossima settimana per un tavolo di lavoro permanente e costante, mettendo insieme idee indispensabili per formare progetti".

Sui playoff:
"Sono testardo, proverò a portare avanti questa proposta per dare maggiore interesse al campionato di Serie A. Vedo che ci sono in Serie B e nella lega nazionale dilettanti. Difficile visto che non è prevista dalle norme la soluzione d’emergenza che avevo proposto per quest’anno, io non sono uno che si impone, l’ho proposto solo come ultima scialuppa di salvataggio. Ma per il futuro ci lavoreremo perché per me resta un’idea interessante, così da dare ancor più interesse alla Serie A".

Sulla possibilità di un'assegnazione a tavolino o di un annullamento:
"Tutto ciò che riguarda l’idea di non fare partite e non arrivare fino in fondo alle competizioni, la ritengo una sconfitta mia e del valore della competizione. Si aprirebbe uno scenario antipatico. Finché sarà possibile, continuerò a rigettare queste ipotesi”.