PL - Pisanu: "Stagione non facile, ma non vedrei tutto nero. Ora il Parma ha una identità"

07.05.2022 13:25 di Donatella Todisco   vedi letture
PL - Pisanu: "Stagione non facile, ma non vedrei tutto nero. Ora il Parma ha una identità"

Il campionato di Serie B è appena terminato. Abbiamo tracciato un bilancio sull'intera stagione crociata con Andrea Pisanu, ex centrocampista ducale dal 2004 al 2010 e rimasto molto affezionato ai destini della squadra gialloblù. L'esterno, intervenuto ai microfoni di ParmaLive.com, ha analizzato così la stagione vissuta dalla squadra di Maresca e Iachini, terminata ieri a Crotone: "Sicuramente non è stata una stagione facile. Le aspettative erano altre: tutti pensavano che si potesse fare meglio. Si spera che sia stata una stagione di transizione per capire dove operare per poter poi l'anno prossimo ripartire al meglio e  puntare all'obiettivo di risalire in Serie A".

Cosa non ha funzionato?
"Non so esattamente cosa non abbia funzionato perché non sono interno alla situazione. Ci sono stati degli errori perché se il Parma è rimasto fuori dai playoff con un organico simile, sicuramente qualcosa è mancato. Si potrà parlare di una parte tecnica, una gestionale, ma noi siamo testimoni soltanto di quello che vediamo. Forse può aver inciso il fatto che a inizio stagione si è pensato di avere un organico magari superiore e che potesse far meglio; poi magari si è persa la retta via. Penso comunque che questo sia stato un anno di transizione: ha aiutato non solo i giocatori del Parma ma anche il management ducale a capire meglio cosa sia la Serie B. Sono sicuro che l'anno prossimo il Parma sarà protagonista".

Da chi o cosa si dovrebbe ripartire?
"Secondo me si potrebbe ripartire da tante cose. Io non vedo tutto nero. Innanzitutto dal presidente Krause che continua a credere nel progetto Parma, nonostante i risultati, poi l'entusiasmo, l'affetto e la passione della piazza. Inoltre credo che la cosa importante sia scegliere le persone giuste per portare avanti un progetto che deve essere ben definito".

E' giusto dare ancora fiducia e tempo a Iachini? O meglio voltare pagina? Si è fatto anche il nome di Zanetti ultimamente...
"Secondo me Iachini ha fatto un buon lavoro, avendo una squadra in una situazione non facile. Iachini ha dato un'identità alla squadra, che può piacere come anche non piacere, ma quello fa parte del gioco. Il Parma ora ha un'identità. Bisogna capire come voglia agire la società, quale direzione si voglia dare: se voglia continuare con un allenatore esperto  come Iachini o se si vuole optare con un allenatore come Zanetti, che è un allenatore più giovane con idee più snelle, simile alla situazione di inizio stagione con Maresca. Occorre capire in quale direzione andare ed essere coerenti nel mantenerla. Poi è ovvio il campionato è lungo, si fanno degli errori, però poi si valuteranno e si cercherà di rimediare. La prima cosa è avere un'idea chiara di ciò che si vuole fare e seguire un processo che non può essere cambiato dopo poco tempo perché vuol dire che c'era qualcosa di sbagliato prima".

Una riflessione sul presidente Krause...
"Io non lo conosco personalmente. Lo seguo quando si esprime. Mi sembra una persona molto passionale, molto entusiasta. Lui impiega tanto nel suo lavoro: non soltanto dal punto di vista economico ma anche a livello di presenza, vuole essere vicino alla piazza. E' un manager che proviene da un altro paese e bisogna dargli il tempo di capire. Io ho avuto la fortuna di lavorare all'estero, in America, e posso affermare che quando gli americani hanno un obiettivo in testa continuano a perseguirlo. Credo che lui continuerà a investire, continuerà a mettere energie  su questo progetto perché se l'ha scelto, vuol dire che ci crede tanto. Io gli auguro di riportare il Parma dove merita, prima di tutto perché sono stato sei anni nella città ducale, quindi per me è come una seconda casa,  auguro il meglio alla squadra crociata. Poi soprattutto perché la gente se lo merita".

Cosa ne pensa dei giovani del vivaio del Parma, come Turk, Sits e Circati?
"Ho avuto modo di vederli in campo perché seguo il Parma. Posso dire che la squadra gialloblù ha giovani buoni. Occorre capire se il prossimo anno faranno parte in pianta stabile della squadra e se si può subito dar loro fiducia. Però bisogna stare attenti, non rischiare di dar loro troppe pressioni e troppe aspettative. I ragazzi devono crescere e sicuramente ci saranno anche giocatori esperti che potranno aiutarli. Penso che la politica dei giovani concorda pienamente con quello che vorrebbe fare il Parma. Capisco anche che molti addetti ai lavori e molti tifosi vorrebbero subito un Parma con giocatori di esperienza che provi a vincere il campionato; ma su questo la controprova non si può mai avere, secondo me. La linea ideale sarebbe quella di mettere su i giovani, farli crescere e quando sono pronti farli giocare. Per fare questo tutte le persone devono essere nella stessa barca e devono avere le stesse idee per raggiungere un obiettivo comune. Il prossimo anno occorrerà avere un obiettivo comune in cui tutti si riconoscano; tutti devono remare dalla stessa parte. Non ci possono essere degli obiettivi individuali più grandi degli obiettivi di squadra. Gli obiettivi individuali si raggiungeranno con gli obiettivi di squadra. Il gruppo viene prima, la società viene prima, il Parma viene prima di qualsiasi cosa".

Che campionato di Serie B si aspetta il prossimo anno?
"Un campionato equilibrato come quest'anno. E' stato un bel campionato. Le squadre nella parte superiore della classifica si sono avvicendate: soprattutto le prime quattro squadre. Il campionato di Serie B è bello e lungo. Qualitativamente parlando le prime dieci squadre giocano un bel calcio. Vedremo anche quale squadra scenderà dalla Serie A. Sicuramente ci saranno squadre attrezzate. Sarà un campionato come quello di quest'anno e forse anche più bello. Occorrerà essere pronti dalla prima giornata perché i punti di inizio campionato contano quando si arriva ad aprile o maggio. Sarà importante partire bene e con un'idea ben precisa e portarla avanti".

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