Per l’ambiente un’ulteriore presa di coscienza, per la squadra l’ennesimo banco di prova: il Parma è in Serie B e bisogna ragionare di conseguenza

Spesso ce lo si dimentica, ma questa squadra è al suo secondo anno di Serie B dopo una retrocessione pienamente meritata ed una stagione di cadetteria che ha ulteriormente evidenziato i limiti del club. Da una parte è pure concepibile: dopo anni di palcoscenici importanti - anche inconsciamente - si continua a ragionare che, chiamandocisi “Parma”, tutto dev'essere dovuto, o che comunque, in una maniera o nell’altra, i problemi si risolveranno con il lieto fine che tutti auspichiamo. Purtroppo, però, la realtà ci ha dimostrato che il cammino è ben più impervio del previsto…
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Tralasciando lo scempio dello scorso anno e volendo invece focalizzare l'attenzione sul presente, le difficoltà emerse contro formazioni di caratura inferiore, con le quali, spesso e malvolentieri, si sono persi tanti punti importanti, hanno fatto scattare più di qualche campanello d'allarme. Che sia un problema di mentalità, questo, è ormai assodato, e sarà quindi compito dell'allenatore trovare le contromisure per risolverlo da qui in avanti. Con l'aiuto, chiaramente, da parte della società e della dirigenza, che in primis sono chiamate a dettare la linea da seguire e fornire a mister Pecchia gli strumenti per raggiungere gli obiettivi prefissati.
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Mi accorgo, però, che le chiacchiere e le disamine che si fanno tendono ad essere sempre un po' troppo aleatorie nei confronti di una piazza che, come dicevo all'inizio, è abituata e proiettata ad altri riflettori. Purtroppo, concretamente, risulta davvero complicato parlare di promozione come obiettivo stagionale. Il club ha fatto capire che la Serie A non è un'ossessione in questo momento, per cui il compito dei tifosi diventa quello di sostenere la squadra in ogni gara, attendendosi il massimo dai giocatori che scendono in campo (ossia quanto garantito dal direttore sportivo Pederzoli e da Pecchia quando si è parlato di obiettivi e target da raggiungere).
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Il pari di Terni può essere analizzato sotto molteplici aspetti. Da un lato, dare continuità alla vittoria contro il Genoa con un altro successo sarebbe stata ulteriore benzina dopo il periodo in chiaroscuro appena trascorso. D'altro canto, invece, una partita del genere il Parma l'avrebbe anche potuta perdere, visti i tanti precedenti simili nelle ultime due stagioni, per cui un punto non è nemmeno da buttare via. Ragionamenti che contemplano contraddizioni intrinseche e punti di vista differenti, e che servono all'ambiente per comprendere sempre più la realtà del momento che sta vivendo questa squadra. Al contempo, il Parma ora può - e deve/dovrebbe - dimostrare di aver ben chiaro quello che è il tragitto da percorrere: le qualità ha dimostrato di averle anche di recente, mentre continuità e mentalità vincente sono caratteristiche che ancora non si sono viste.
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