Mirabelli su Leoni: "Bravi noi a lanciarlo. 40 milioni? Sono pochi per il centrale della nazionale dei prossimi 15 anni"

Ai microfoni di Tuttosport, l'ex direttore sportivo del Milan, ora al Padova, Massimiliano Mirabelli, ha così parlato di Giovanni Leoni, lanciato nel calcio che conta un paio di stagioni fa proprio dal club veneto: "Avevamo questo giovane nell’Under 17 dalle grandi qualità, così lo portammo direttamente in prima squadra, senza farlo transitare dalla Primavera. Ebbe un debutto velocissimo, tanto da essere uno degli esordienti più giovani tra i professionisti con quei tre minuti giocati a 16 anni contro l’Albinoleffe. Poi l’anno successivo, dopo alcune partite nelle giovanili, giocò contro il Pontedera in Coppa Italia. Le dico la verità, fu dura convincere Torrente a farlo scendere in campo. Io spingevo affinché avesse la sua possibilità, Leoni era già forte, purtroppo però ci sono determinati allenatori che hanno paura e qualche timore con i giovani".
L'Inter lo segue dai tempi di Padova, perché non l'ha mai preso?
"L’Inter probabilmente lo avrebbe inserito in Primavera, con la Sampdoria ha invece giocato subito in Serie B. Normale abbia prevalso questo aspetto, ma questo dimostra anche come Piero Ausilio abbia sempre creduto nel giocatore. Non è un caso che poi volesse prenderlo anche dopo, cioè quando militava nella Sampdoria. Non gli manca nulla, è pronto per il salto. Oltre a essere un giocatore di grande struttura fisica, è anche tecnico e veloce, è un centrale moderno, come lui oggi non ce ne stanno, sarà lui per i prossimi quindici anni il centrale della nazionale italiana. È stata la Sampdoria brava a prenderlo, poi il Parma. Adesso vedremo".
Vale i 40 milioni che il Parma chiede per il suo cartellino?
"Per i suoi numeri forse è pure poco. Sento parlare di cifre stratosferiche, ma Leoni è un dicembre 2006, quindi di fatto un 2007, in Italia non è che ne giocano tanti. E scarseggia il materiale in quel ruolo".
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