Brolin a GdS: “Non mi perdo una gara del Parma. Mi mancano le sfide a ping-pong con Zola”

La Gazzetta dello Sport oggi in edicola presenta un’intervista all’ex attaccante svedese del Parma Tomas Brolin, nella quale racconta la sua vita dopo aver smesso di giocare a calcio: “Non ho mai pensato di tornare nel mondo del calcio. Mai. Lo seguo, guardo le partite che mi interessano, osservo i calciatori, non perdo un impegno del Parma, perché quel club mi è rimasto nel cuore, ma non posso dire che non vivrei senza il calcio. Sarebbe una bugia e io mi considero una persona onesta. Il calcio è bello, sia giocarlo, sia viverlo da spettatore, però quel tempo è ormai passato”.
Di fare l’allenatore, quindi, neanche a parlarne? “Non ci sono portato. Un allenatore deve pensare a venticinque persone, io faccio fatica a badare a me stesso. No, sono soddisfatto così: ho le mie passioni, i miei svaghi, le mie partite a padel con gli amici, il golf... Un allenatore potrebbe fare tutte queste cose? No, quindi io sono più fortunato di un allenatore. Il segreto è vivere con leggerezza, godere dell’istante”.
Che cosa le manca di Parma? “La cucina, le partite a tennis con il mio amico Giampiero Alinovi e i duelli a ping-pong con Gianfranco Zola. Lo battevo spesso. Avevo il tavolo nella mia casa alle porte della città, e passavamo ore e ore a sfidarci. Così è nata una bella amicizia che dura ancora oggi”.
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