Buffon: "A Parma provavo disagio a vedere il fisico dei 20enni. L'Italia? Al 90% andremo allo spareggio"

06.10.2025 15:15 di  Nicolò Serventi   vedi letture
Buffon: "A Parma provavo disagio a vedere il fisico dei 20enni. L'Italia? Al 90% andremo allo spareggio"
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Gianluigi Buffon, leggenda del Parma e del calcio italiano, è stato premiato ieri della Castagna d'Oro a Frabosa Sottana. A margine della premiazione, l'attuale capo delegazione della Nazionale Italiana ha parlato della propria carriera e dell'attuale situazione della formazione azzurra, in un momento particolarmente delicato con la qualificazione al prossimo mondiale in bilico. Di seguito le sue parole riportate da CuneoDice.it: "Sono stato molto indulgente fino ai 20-21 anni, perché fino a quell’età mi sentivo in diritto di commettere e imparare dai miei errori. Era una sorta di bonus, che tuttora ritengo giusto essermi concesso, in quanto raggiungere la fama in gioventù non significava assumere automaticamente la postura di un uomo adulto. Nella vita ho sempre cercato di guardarmi allo specchio e di non abbassare mai lo sguardo: ho commesso errori, ma in buona fede, in maniera autentica. Sono sempre stato autentico. Mi sono anche vergognato degli sbagli fatti, però li ho sempre pagati in prima persona. Questa è la forma migliore di apprendimento. Questo è l’unico modo per diventare un uomo migliore. A Parma, prima di smettere"

La decisione di smettere, a Parma, in Serie B? “Quando sotto la doccia vedevo accanto a me il fisico dei giocatori 20enni, provavo disagio. Mi dicevo: ‘Copriti, non puoi farti vedere così’”.

Sulla Nazionale? "La vera difficoltà è interagire con le nuove generazioni, diverse dalla nostra, e trovare la chiave per emozionarle e avere qualcosa in comune da condividere. In questo sono abbastanza bravo, nel mio 80 per cento di insensatezza riesco a essere stupido più di loro e questa mia stupidità genuina fa sì che si crei questo link naturale. Poi c’è un 20 per cento di estrema serietà: quando si deve migliorare, occorre intervenire e dirlo con fermezza e autorevolezza, perché si ottiene rispetto. A quel punto, hai libertà per assumere decisioni forti, ma non è facile: ci vuole un po’ di sensibilità. L'Italia? Al 90% andremo allo spareggio e queste ultime partite del girone dovranno prepararci per arrivarci in crescendo e mostrando le cose positive fatte vedere nelle ultime due gare. La spinta della gente e dei media in questo caso arriverebbe. Ecco, i media hanno bisogno di segnali da parte nostra, di credere in qualcosa di veramente forte. C’è bisogno di vedere attaccamento alla maglia”.

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