PL - Nunzella: “Il Parma deve ambire a vincere la Serie B. Mercato? Diamo tempo ai giovani”

07.12.2021 14:31 di  Rocco Azzali   vedi letture
PL - Nunzella: “Il Parma deve ambire a vincere la Serie B. Mercato? Diamo tempo ai giovani”
© foto di Giovanni Padovani/ParmaLive.com

Una stagione soltanto in maglia crociata, culminata però con la vittoria dei play-off di Lega Pro e la conseguente festa promozione in Serie B. L’esperienza in terra ducale per Leonardo Nunzella è comunque stata significativa per la crescita personale dell’esterno sinistro, che con il Parma ha collezionato 31 presenze in campionato e 2 in Coppa Italia di Serie C. Prelevato nel luglio 2016 dal Catania, dopo aver giocato la stagione precedente con la Virtus Lanciano, è poi passato, nell’agosto 2017 al Pordenone, ed oggi veste la casacca della Fidelis Andria. ParmaLive.com ha intervistato in esclusiva Nunzella, andando a ripercorrere i momenti vissuti in Emilia e analizzando la situazione attuale della sua vecchia squadra.

In questo inizio di campionato il Parma ha mostrato crisi di gioco e risultati, senza ancora aver trovato una propria identità. Quali sono secondo te le cause?
“Secondo me in una società come quella del Parma che decide di ricominciare a progettare e apporta tanti cambiamenti è poi inevitabile che ci siano delle difficoltà: magari le novità dell’ambiente, compagni e staff nuovi, tutto incide anche all’interno del gruppo e sul campo almeno in un primo periodo che serve per adattarsi”.

Come appunto dicevamo, la squadra è cambiata tanto dall’anno scorso, ma già si parla di dover tornare sul mercato a gennaio. Secondo te la società dovrebbe andare a puntellare la rosa con innesti che conoscono la categoria?
“Mah, dal mio punto di vista una squadra molto giovane come quella che c’è ora che, come già detto, necessita di un po’ di partite per trovare gli equilibri giusti, deve avere il tempo giusto per potersi amalgamare e rendere al meglio. Poi tutto dipende dalle ambizioni della società, e credo che un club come il Parma punti al massimo per cui qualche intervento, se lo riterranno opportuno, lo faranno. A mio parere un paio di acquisti mirati nei reparti dove sono un po’ più corti, la qualità non gli manca, e anzi sarebbe bello veder proseguire la linea giovane che hanno tenuto fino adesso anche nel futuro”.

Secondo te questo Parma può ancora puntare alla promozione diretta o ormai deve concentrarsi sul centrare la qualificazione ai play-off?
“Una piazza come Parma deve ambire a vincere il campionato, nonostante la B non sia assolutamente una categoria facile in cui giocare. Siccome in questo momento è un po’ attardata in classifica, può comunque provarci tramite i play-off che alla fine della stagione sono una lotteria. Poi chi lo sa, magari la squadra con il passare del tempo, se trova un filotto di risultati utili consecutivi prende fiducia e se la va a giocare”.

Come reputi la scelta di Buffon di tornare a Parma? Alcuni sostengono si sarebbe dovuto ritirare anziché "macchiare" il suo termine di carriera in questo Parma.
“Questa è una questione d’affetto: per me ha fatto bene a tornare a Parma se era quello che voleva. Quando ti trovi bene in un posto poi diventa inevitabilmente casa tua. Una carriera come quella di Buffon non può essere macchiata da nulla, figuriamoci da una scelta di cuore come la sua. Per me ha fatto bene, al cuor non si comanda…”. 

A proposito di bandiere, nei tuoi anni qui hai giocato insieme a Lucarelli: cosa ci puoi raccontare di lui?
“Non so nemmeno come definire Alessandro, è davvero un grande uomo: anche solo il fatto che è ripartito dalla D con la squadra perché era innamorato di questi colori ci racconta la persona che è. Per la carriera che ha fatto potrebbe tranquillamente non ricordarsi di me, invece ci siamo sentiti anche di recente e ci siamo confrontati riguardo qualche giovane. Un grande giocatore, ma prima ancora un grande capitano: nei momenti di difficoltà, perché ne abbiamo avuti, ci ha presi per mano e ci ha sempre trascinato alla vittoria. Qui stavamo bene tutti insieme, era come una grande famiglia, e Ale per noi è stato un grande capo-famiglia”.

Qual è il ricordo più bello che ti porti dalla stagione vissuta qui?
“Chiaramente la vittoria del campionato e vivere la scalata dall’inizio alla fine, passando per i play-off, ma tutto il contesto comunque. Io ho girato tante piazze, però per chi fa questo mestiere Parma è un palcoscenico fantastico, respiravi comunque la Serie A. Parma ha qualcosa in più, senza nulla togliere alle altre città dove sono stato”.

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