Cambiano gli interpreti ma manca il bomber: nelle ultime stagioni il mercato ha regalato solo flop

20.03.2023 20:31 di Tommaso Rocca   vedi letture
Cambiano gli interpreti ma manca il bomber: nelle ultime stagioni il mercato ha regalato solo flop

Arrivati a marzo possiamo affermare che anche in questa stagione al Parma stia mancando un vero bomber di categoria, qualcuno che abbia l'istinto del gol, capace di risolvere le partite. La società ha affermato in questa sessione di calciomercato di essere al completo nel reparto offensivo: i risultati e le partite stanno dicendo però tutt'altro. Inglese dopo un inizio convincente aveva illuso tutti di aver ritrovato il feeling con il gol, ma dopo le quattro reti nei primi due mesi di campionato non è più riuscito a trovare la porta. L'altro numero nove è Charpentier, giocatore su cui la società ha deciso di affidarsi nonostante i tanti problemi fisici, che però si è visto pochissimo e, per quei minuti che gli sono stati concessi, è stato come non averlo. Pecchia ha dovuto affidarsi a Vazquez, schierandolo in posizione avanzata, per cercare di dare un pò di concretezza ad un attacco sterile. Il problema del numero nove però non è una novità di questa stagione e per questo motivo la situazione attuale infuria i tifosi: riavvolgiamo quindi il nastro per vedere quali sono state le operazioni di mercato in quel ruolo. 

Partiamo dalla stagione 2020/2021, la prima dell'era Krause, con i crociati che ai nastri di partenza si affidavano al tandem Cornelius-Inglese. Per l'attaccante di Vasto, dopo una stagione tra luci e ombre, doveva essere la stagione del ritorno ad alti livelli, ma tra infortuni e problemi extra-campo non si è quasi mai visto. Il danese invece, dopo una grande stagione l'anno prima, fu fermato anche lui dai problemi fisici e, quando a disposizione, non riuscì mai a riconfermarsi su quei livelli. Arriva quindi il mercato di gennaio e la dirigenza, per provare a salvare la squadra, acquista due giocatori: il primo è un giovane di prospettiva, di cui si parlava un gran bene e che a Parma sperava di trovare il trampolino di lancio per la sua carriera. Il suo nome è Joshua Zirkzee, che in maglia crociata collezionerà solo 4 presenze e 0 reti, rivelandosi un flop. A dover di cronaca dobbiamo dire che nella stagione successiva il giovane olandese è rinato, realizzando 16 reti in 36 presenze all'Anderlecht, per poi venire acquistato dal Bologna. L'altro attaccante era Graziano Pellè, di ritorno dalla Cina, che nella sua seconda esperienza a Parma collezionò una sola rete in tredici presenze, per poi finire svincolato. 

Arriva quindi la retrocessione e il Parma è da rifondare: si punta sul rilancio di Inglese, salutando Cornelius. Gli arrivi sono due giovani di prospettiva, Bonny e Benedyczak, e un attaccante di categoria, Gennaro Tutino. Il primo si è visto poco e di certo non ha brillato, trovando la prima rete in maglia crociata solo quest'anno a Brescia. Per il polacco il discorso è diverso: forse l'unica mossa azzeccata, con il classe 2000 che nella prima stagione in Italia realizza sei reti, con il valore di mercato che lievita. Quest'anno anche lui ha avuto un calo e Pecchia ha deciso di non schierarlo più come prima punta, spostandolo sulla fascia: tre reti finora in questa stagione. Infine l'ultimo colpo di mercato, Gennaro Tutino: arrivato tra grandi proclami, come l'uomo che doveva trascinare a suon di gol verso la promozione, la sua stagione fu ben al di sotto delle aspettative, con sole 5 reti, prima di trasferirsi quest'inverno a Palermo dopo un solo anno e mezzo a Parma. La società fece un nuovo sforzo sul mercato invernale, andando a pescare in Serie A: arrivarono quindi Pandev e Simy, due giocatori di assoluto livello per la categoria sulla carta. Per il primo parla la carriera, mentre il secondo solo l'anno prima aveva realizzato 20 reti in Serie A. Nella loro esperienza a Parma segnarono entrambi un solo gol: il macedone, ormai giunto a fine carriera, ebbe tanti problemi fisici mentre l'ex Crotone fu un enorme flop, con prestazioni sempre insufficienti e tanti errori sotto porta, nonostante fosse arrivato come il vero colpaccio della sessione invernale della Serie B. 

A ormai tre stagioni di distanza il problema rimane: in rosa è rimasto Inglese, mai tornato ai suoi livelli, con la società che in tutte le operazioni fatte, come abbiamo visto, non è riuscita a trovar la quadra. I tifosi crociati dovranno attendere, nella speranza di avere l'anno prossimo finalmente un attaccante prolifico in rosa.