L'ex mister del Parma Women Colantuono: "A Parma professionismo vero. Abbiamo fatto una cavalcata trionfale"

28.08.2025 11:12 di  Riccardo Civa   vedi letture
L'ex mister del Parma Women Colantuono: "A Parma professionismo vero. Abbiamo fatto una cavalcata trionfale"
© foto di ParmaCalcio1913

L'ex allenatore del Parma Women Salvatore Colantuono, è intervenuto a Tutto Campo per parlare dell'annata splendida appena terminata e dell'esperienza in Emilia. Queste le dichiarazioni:

Cosa ti ha convinto a fare l'esperienza nel calcio femminile dopo tanti anni di calcio maschile?
"La voglia di migliorarmi come allenatore e come persona. Quando ho visto i primi allenamenti e le prime partite dal vivo, mi è subito scattata la scintilla. Il calcio comunque è bello a prescindere dal sesso, le emozioni sono sempre le stesse, non è giusto fare distinzioni".

Due esperienze diverse ma entrambi vincenti: Cittadella e Parma. Ce le può raccontare?
"Cittadella è stato il primo amore del calcio femminile, siamo riusciti a fare un capolavoro dentro e fuori dal campo, una piccola realtà che ha raggiunto livelli inaspettati e capace di far appassionare tutto il movimento. Parma è stato professionismo vero, una società che andava obbligatoriamente riportata in Seria A dopo la retrocessione, ci siamo riusciti con una cavalcata trionfale e quando fai 77 punti su 90 dimostri forza, continuità e organizzazione".

Quali sono state le emozioni nel ricevere il premio della Panchina d'Argento?
"È stato il riconoscimento del lavoro di dirigenti, staff tecnico e squadra a Cittadella. Personalmente è stato stupendo ricevere un premio così prestigioso dal Settore Tecnico di Coverciano".

In che modo il lavoro di match analysis ha influenzato il tuo metodo di allenamento?
"Il Corso di Match Analyst a Coverciano mi ha completato e mi ha dato una visione più completa della materia. Ormai è un lavoro imprescindibile nella preparazione delle partite"

Hai osservato che "i margini di crescita del calcio femminile sono ancora enormi" e serve investimento. Quali aspetti andrebbero potenziati subito?
"Il calcio femminile dal punto di vista tecnico sta crescendo tantissimo e continuerà a farlo. La Figc sta già cercando di promuovere il prodotto a 360 gradi. Il divario con il mondo maschile, anch'esso in un periodo molto delicato, è ancora ampio. Non tutte le società professionistiche ci credono, altre non riescono a sostenersi. Negli ultimi quattro anni, tra Serie A e Serie B, hanno rinunciato Sampdoria, Chievo, Spezia, Pomigliano, Torres, Cittadella, Empoli, Pink Bari, Florentia, Cortefranca, solo per citarne alcune. Tantissime non si sono iscritte anche in Serie C, altre società storiche hanno ridimensionato drasticamente".

Lei è fiducioso sul futuro di questo sport? Quali soluzioni si possono trovare?
"Sono molto fiducioso. Le istituzioni stanno cercando di coinvolgere club, sponsor e televisioni. Bisogna rendere il prodotto appetibile, capace di sostenersi in autonomia. Ci vorrà un pochino di tempo, bisogna tenere duro ed arrivare all'obiettivo. Il professionismo in Serie A è già stato una grossa conquista".

Cosa consiglieresti a chi vuole iniziare la carriera da allenatore, soprattutto nel femminile, quali sono le qualità principali che deve avere?
"Deve avere grandi competenze tecnico-tattiche, elevate capacità gestionali ed un rapporto empatico ma professionale nei confronti degli atleti/e."