Genoa-Parma è sfida tra due filosofie molto simili: l'attesa dei giovani per i successi futuri

16.10.2025 14:18 di  Simone Brianti   vedi letture
Genoa-Parma è sfida tra due filosofie molto simili: l'attesa dei giovani per i successi futuri
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Domenica a Marassi non va in scena soltanto uno scontro diretto per la salvezza. Genoa-Parma è molto più di quanto dica la classifica: è il confronto tra due idee di calcio, tra due club che hanno scelto una strada difficile ma lungimirante, puntando con decisione sulla crescita dei giovani e sulla costruzione di un progetto sostenibile. I numeri raccontano di un Genoa a quota 2 punti e di un Parma a 5, con una vittoria a fare la differenza. Ma è lo spirito con cui le due società stanno affrontando questa stagione ad attrarre l’attenzione. Nessun panico, nessuna rincorsa forsennata ai risultati. Piuttosto, la volontà di costruire qualcosa che possa dare frutti nel tempo.

Patrick Vieira, tecnico rossoblu, ha recentemente ribadito questo concetto in occasione del Golden Boy: “In Italia c’è questo freno nel far giocare i giovani perché si pensa solo alla partita. Noi dobbiamo guardare a lungo termine”. Parole che rispecchiano perfettamente la filosofia del Genoa, che da anni investe sul settore giovanile e ha già iniziato a integrare diversi talenti in prima squadra. Da Ekhator a Venturino, da Masini a Fini, passando per altri profili pronti a sbocciare nei prossimi mesi, il club ligure sta piantando semi che richiedono tempo e pazienza per germogliare.

Un approccio simile lo ritroviamo anche a Parma, dove la dirigenza ha scelto di affidare la panchina a Carlos Cuesta, 30 anni, ex collaboratore di Arteta all’Arsenal. Una scommessa in piena regola, ma coerente con una filosofia che punta su giovani di qualità, sia del vivaio che provenienti dal mercato internazionale. I gialloblu hanno confermato in rosa profili cresciuti in casa come Plicco e Trabucchi, e continuano a coinvolgere la Primavera negli allenamenti della prima squadra, favorendo un processo di crescita organico e continuo.

Quella di domenica, allora, sarà anche una partita per misurare la direzione presa da questi due progetti. I punti contano, certo, ma non sono tutto. A pesare di più, in questo momento, è la tenuta della visione: resistere alla tentazione dell’immediato, restare fedeli a un percorso pensato per durare. Marassi sarà teatro di una sfida tra due filosofie, dove il presente serve solo come ponte verso un futuro diverso. Più sostenibile, più coraggioso, e forse anche più vincente.

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