PL - Frey: “Parma, il tuo posto è la A e devi lottare. In Emilia anni fantastici”

08.03.2021 13:40 di  Donatella Todisco   vedi letture
PL - Frey: “Parma, il tuo posto è la A e devi lottare. In Emilia anni fantastici”
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Certe stagioni, certe squadre e certi momenti non si dimenticano. Soprattutto se, in carriera, ti hanno permesso di diventare grande. Questo ha significato Parma per Sebastien Frey: del resto, 132 presenze collezionate in Emilia dal 2001 al 2005 non si dimenticano. E le soddisfazioni non sono mancate, pensando prima di tutto alla Coppa Italia vinta da protagonista nel 2001-2002: raccogliere l’eredità di un certo Buffon, peraltro, non era facile. Ora però il presente rischia di vedere i crociati sprofondare in B. Ma guai a dire che sia finita: a far sperare è soprattutto l’atteggiamento della squadra, anche contro la Fiorentina. All’indomani del pareggio contro i viola, altra sua ex squadra, la nostra redazione si è confrontata con l’ex portiere classe 1980, che in Italia ha indossato anche le maglie di Verona, Genoa ed Inter.

 Quale il suo giudizio sul Parma dopo il 3-3 maturato contro la Fiorentina?
“Mi dispiace tanto vedere il Parma in questa situazione di classifica. Soprattutto se andiamo a vedere le ultime partite disputate. Contro l’Inter non avrebbe meritato di perdere, la squadra se la sta giocando anche a viso aperto. Oggi a Firenze ci sono state anche emozioni, tenacia e coraggio. Ma quando la sfortuna ti si abbatte contro c’è poco da fare. Mi auguro ci si possa ancora riprendere”.

Tra i protagonisti il solito Kucka. Ma si sta facendo notare ed apprezzare anche Mihaila.
“L’ho visto troppo poco per poter dare un giudizio. Il Parma però ha una squadra che ha una storia nel calcio italiano, qui si può crescere bene. Questa è una piazza ideale per i giovani e per crescere. Mi auguro che l’esperienza di alcuni calciatori, come Kucka, possa essere determinante per inseguire la salvezza fino alla fine”.

La salvezza è ancora possibile?
“Io ci credo, finché il campionato non è chiuso. A Parma ho passato una parte importante della mia carriera e, nonostante la prestazione buona, servono i punti. Per sbloccare questa situazione servono due risultati positivi per rilanciarsi completamente. Aiuterebbe anche sul piano del morale. La situazione per i ragazzi è frustrante, lo comprendo”.

Cosa ha significato Parma, per lei, nel suo passato? Dal 2001 al 2005 stagioni intense…
“Ho ricordi di quattro stagioni fantastiche, non solo la Coppa Italia. Ho raccolto tante soddisfazioni e quando arrivai in Emilia questa era considerata una delle squadre più forti in Italia. Poi tutto si è ridimensionato per via del crack Parmalat. Spesso mi chiedo, e con altri miei ex compagni ci chiediamo, chissà dove saremmo potuti arrivare senza quei successivi problemi economici. Ragione per cui poi sono andato via alla fine del campionato 2004-2005. Un vero peccato, perché in Emilia ed in particolar modo a Parma si vive bene. Questo club deve rimanere in A e, qualora non accadesse, programmare per risalire immediatamente”.

A proposito della sua ultima stagione coi crociati: in campionato si arranca, in Coppa Uefa percorso lusinghiero fino alle semifinali. Fece un certo effetto…
“Quella fu una stagione lunga, ricca di ricordi e aneddoti. Io ero il capitano di quella squadra. Poi ci siamo salvati nello spareggio contro il Bologna. Non ci aspettavamo sinceramente di fare cosi tanta strada, pur avendo messo in mostra tanti ragazzi giovani. Penso a Savi, ma anche a Cigarini, che poi ha fatto una bella carriera in Serie A. Quel vivaio era molto interessante e quella miscela di ragazzi esperti e giovani è riuscita a fare strada. Un peccato poi perdere col CSKA Mosca, ma chiudemmo con onore”.

E la Fiorentina? Che idea si è fatto sui viola?
“Vedo una Fiorentina in difficoltà, la miscela non c’è stata. Le aspettative non erano per niente quelle, bisogna ricominciare e ricostruire per portare la squadra in alto a livello europeo. Bisognerà investire soldi importanti”.

E ora tocca la Roma.
“Sarà un’altra finale per il Parma, tutte le gare andranno affrontate con quello spirito. L’aver messo in difficoltà altre squadre ti fa capire che lo spirito da tenere è naturalmente quello giusto. Ma la situazione resta del tutto particolare, perché non si gioca male ma non si fanno neppure punti. C’è davvero tanta sfortunata, ha raccolto sin qui meno rispetto a quanto avrebbe al contrario meritato. Mi dispiace anche per D’Aversa. Non possono fare altro che crederci fino in fondo”.

Battuta finale, visto che col Parma ci ha anche giocato: l’Inter è da scudetto?
“L’Inter in questo momento è la squadra più lineare e costante in questo campionato. Io penso però che la Juve non mollerà fino in fondo, idem il Milan. Si lotterà fino alla fine e sarà bello per questo, a differenza degli altri anni. Ma più in generale dei nerazzurri hanno bisogno di un progetto vincente. Ogni passo falso non sarà di poco conto”.

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