Uno alla volta, il Parma sta scacciando tutti i vecchi fantasmi. Entusiasmo e consapevolezza: un cocktail vincente

E’ un Parma inarrestabile, che non conosce ostacoli e continua a vincere mettendo in campo grinta, consapevolezza e la giusta dose di spensieratezza. Nella settimana di Halloween, il Parma ha allontanato i vecchi fantasmi, che avevano tormentato i crociati nella passata stagione. La nota migliore di questo inizio di stagione infatti non sono tanto i diversi record infranti, quanto più il fatto che proprio superando le difficoltà e correggendo gli errori delle passate stagioni, la squadra abbia costruito le fondamenta di questo successo. L’ennesima dimostrazione è arrivata domenica al Tardini. Il Sudtirol nella passata stagione aveva messo in luce tutte le fragilità di una squadra senza idee e poco convinta. Ieri la storia è stata ben diversa: fin dal primo minuto, il Parma con grande umiltà si è calato nella sfida, rispondendo colpo su colpo alla fisicità della squadra di Bisoli, senza sottrarsi allo scontro ruvido. Una convinzione e una decisione che raramente abbiamo visto nella passata stagione: sia a Bolzano che al Tardini, nella doppia sfida contro gli altoatesini, si era visto un Parma ingenuo e poco lucido. Per tutto l’arco dei novanta minuti, si avvertiva il timore di non riuscire a segnare: e questo si rifletteva in un’eccessiva frenesia, che portava a numerosi cross e duelli in area, soluzione inefficace contro la difesa strutturata e organizzata del Sudtirol. Con il passare dei minuti, a furia di sbattere contro il muro avversario, Vazquez e compagni si innervosivano, perdendo lucidità e rischiando di non portare a casa nemmeno un punto. Il risultato rifletteva tutto questo: zero reti in due gare, un solo punto e tanto rammarico. Ieri la storia è stata ben diversa, e la svolta è stata in primis dal punto di vista mentale. Questo è un Parma consapevole dei propri mezzi: non si è avvertita alcuna frenesia, con pazienza il Parma ha fatto la sua partita e alla prima occasione ha punito, portandosi in vantaggio e gestendo la gara con tranquillità ed equilibrio. Se l’anno scorso ad ogni minima difficoltà la squadra sembrava sfaldarsi, quest’anno nemmeno i vecchi fantasmi sembrano intimorire il gruppo.
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Questa settimana ci ha dato nuovamente segnali confortanti anche rispetto ad un altro argomento spesso discusso nella passata stagione, legato alle difficoltà realizzative dei crociati. Nell’arco di sette giorni, nelle tre gare giocate in settimana, il Parma ha trovato la via del gol ben nove volte. Le statistiche di questa stagione sono impressionanti: 32 gol in 14 gare tra Coppa e campionato, con una media gol di 2,28 a partita. Numeri da squadra ammazza-campionato, che non possono passare in sordina. L’unica squadra che è riuscita a mantenere la porta inviolata contro i crociati in questa stagione è proprio la Reggiana, ma è risaputo come il derby sia una partita a sé, su cui non fare affidamento per trarre bilanci. Insomma, rispetto alla passata stagione la situazione si è ribaltata. Se fino a pochi mesi fa il possesso palla era sterile e la squadra senza idee, ora il Parma è capace di colpire con tante soluzioni diverse ed è in grado di trovare la via del gol contro ogni tipo di avversario. L’anno scorso si credeva che la motivazione fosse principalmente legata all’assenza di una prima punta in grado di segnare gol a grappoli: ma analizzando i marcatori di questa stagione, si evince come Pecchia abbia risolto questo problema lavorando su tutta la manovra offensiva. Di questi 32 gol, tre li ha segnati Colak, uno Charpentier e quattro Bonny (tra cui quello di ieri in cui ricopriva la posizione da trequartista). A fare la differenza però sono i gol segnati dai giocatori sulle corsie: in particolare da Man, già a otto reti, e Benedyczak a sette, senza dimenticare i due di Partipilo. A questi si aggiungono i cinque gol segnati dai centrocampisti (tre da Bernabé e uno da Hernani e Sohm), e il gol di Circati, unico difensore a segno. Se questi giocatori, che nelle passate stagioni faticavano a trovare la via del gol, ora mantengono certe medie realizzative, è perché tutta la squadra ora ha trovato quei meccanismi e quei movimenti in grado di mettere in difficoltà le difese avversarie. E proprio per questo, nessuno può esser considerato imprescindibile.
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Detto delle nuove ed efficaci soluzioni tecnico-tattiche, che senza dubbio hanno dato una svolta importante, la vera chiave risiede nello stato psicologico della squadra. Il Parma è una squadra in fiducia, che gioca con una nuova consapevolezza, alimentata dalle continue vittorie. Come ha spesso ripetuto mister Pecchia nella passata stagione, vincere aiuta vincere. E se i risultanti altalenanti potevano minare le certezze di un gruppo giovane, la continuità trovata quest’anno non fa altro che portare serenità ed entusiasmo ad un gruppo che ora ha fame ed è coeso più che mai. Anche ieri questa impressione è stata confermata: soprattutto nella ripresa, il Parma ha giocato con una spensieratezza e leggerezza che consentono al talento dei singoli di esaltarsi. Quando si è in questo stato mentale, tutto riesce meglio, e se ti chiami Parma e hai una rosa così talentuosa, diventa veramente difficile contrastare un gruppo così. Le esultanze di gruppo, che coinvolgono sempre tutti i giocatori e tutta la panchina, lo spirito di sacrificio dei singoli, soprattutto di giocatori come Man, che raramente abbiamo visto così, sottolineano come tutti credano in questo gruppo e tutti si sentano partecipi di questo successo. E questo ambiente, in una piazza come Parma, compatta squadra e tifosi. A fine gara, tutta la squadra si è andata a prendere l’abbraccio della Curva Nord, partecipando assieme ai tifosi al classico coro dedicato al magico Parma. Un momento ricorrente quando le cose funzionano, che abbiamo visto spesso nella storica cavalcata dalla Serie D alla Serie A, e che ora torna a risuonare nel post-gara sotto la Curva. Con questa squadra, tutto il Tardini sogna in grande.
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