Una prima sconfitta che non deve cancellare quanto di buono fatto. E' un primo esame di maturità: vietato perdere fiducia ed entusiasmo

Nello scontro diretto contro il Venezia è arrivata la prima sconfitta stagionale per il Parma, che interrompe quindi la lunga striscia di imbattibilità. Un passo falso che ci può stare, contro una squadra forte e attrezzata. E' giusto però analizzare dove si è sbagliato, per mettersi al lavoro fin da subito e migliorare. Il Parma, nonostante le grandi aspettative che si sono create, non può illudersi di essere una squadra già pronta, ed il successo della stagione dipende dal processo di crescita dei singoli e del collettivo, che non può e non deve interrompersi. Perché se è vero che i crociati sono cresciuti tantissimo sotto tanti aspetti negli ultimi mesi, è vero anche che si può senza dubbio fare ulteriori passi in avanti. Partendo proprio da cosa non ha funzionato al Penzo. Fin dai primi minuti, i crociati hanno un pò sofferto l'agonismo e la compattezza del Venezia, faticando ad uscire palla al piede. Arriveranno altre squadre così ben organizzate in fase di non possesso, che pressano con uscite puntuali e precise. Ecco perché bisogna lavorare bene sulla prima uscita palla al piede, che deve esser veloce ed efficace: quando la manovra del Parma mira a verticalizzare rapidamente, cogliendo impreparate le difese avversarie, le trame di gioco sono molto fluide e interessanti, e i singoli si esaltano. Quando però non si riesce a saltare la prima pressione, ecco che la manovra diventa maggiormente compassata e perde in efficacia. Inutile quindi sottolineare ancora una volta l'importanza del lavoro in fase di pressing, che consente ai crociati di recuperare palla alti per punire gli avversari. Quando però non si riesce a verticalizzare subito, bisogna cercare soluzioni alternative e più efficaci rispetto a quanto abbiamo visto a Venezia.
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Passiamo ora alle reti subite. La difesa del Parma non può finire di certo sul banco degli imputati dopo una sola partita sbagliata. E' giusto però sottolineare che, come abbiamo elogiato la retroguardia in questo avvio, oggi qualcosa non abbia funzionato. E' vero, Pohjanpalo e compagni non erano clienti facili, ma questa non può essere una giustificazione. Senza Estevez a fare filtro, con le incursioni dei centrocampisti avversari, in alcune circostanze il Parma si è disunito e ha perso le distanze. A questo aggiungiamo la prova non eccezionale dei centrali crociati, che si sono lasciati sorprendere in un paio di occasioni. Ecco quindi che troviamo spiegazione ai tre gol subiti. E se dopo il primo gol c'è stata un'ottima reazione di squadra, nel finale il Parma ci ha provato, ma è parso meno convinto di potercela fare. Lo sforzo c'è stato, ma è mancata quella fiducia che consente di crederci fino in fondo. La seconda rete, arrivata nel momento migliore della ripresa per la squadra di Pecchia, ha un pò tagliato le gambe al gruppo, che poi ha subito un'altra mazzata al gol di Ellertsson. E se è vero che il Parma è rimasto in partita e il risultato sempre in bilico, e bisogna darne atto ai crociati, alla fine si è faticato a trovare la giocata giusta per fare male al Venezia.
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E' una sconfitta che spaventa e apre a diversi interrogativi. Purtroppo arriva anche prima della sosta per le nazionali, con i crociati che quindi dovranno attendere due settimane prima di cercare riscatto. Importante è accantonare da subito questo risultato, per ripulirsi dalle scorie di questa piccola delusione. Il Parma ora è chiamato a dimostrarsi forte dal punto di vista mentale. Se vogliamo questa può essere la vera prova del nove per la squadra. In questi anni si è parlato tanto delle difficoltà di questo gruppo a livello caratteriale. Nessuno infatti discute le qualità tecniche del Parma, ma in tanti sono dubbiosi sulla tenuta psicologica della squadra. E' giunto quindi il momento di dare una risposta e dimostrarsi maturi. Non bisogna cancellare quanto di buono fatto finora e non bisogna spegnere l'entusiasmo. Come dice sempre Pecchia, questa squadra ha bisogno di essere leggera a livello mentale per rendere al massimo. Nei momenti più difficili nella passata stagione, il tecnico ha spesso sottolineato come la continuità di risultati potesse risolvere buona parte dei problemi. Perché vincere aiuta a vincere. E allora il Parma deve riprendere il cammino, senza piegarsi di fronte al primo passo falso. Due settimane per preparare al meglio una sfida difficilissima, contro il Como di Moreno Longo. Un altro avversario forte, con grandi nomi e grandi ambizioni. Come reagirà questo Parma? Solo il tempo ce lo dirà. Perdersi alla prima difficoltà sarebbe un errore imperdonabile.
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