Risultatista batte giochista 3-0. Ovvero come l'ampiezza di soluzioni ha la meglio sulla monotonia

Che il Sassuolo abbia proposto gioco e il Parma difeso il vantaggio creato al primo tiro in porta, non credo lo possa negare nessuno. Eppure la classifica è lì, che parla per D'Aversa, per Conte, per Inzaghi e in generale per tutti gli allenatori che mettono il risultato davanti al gioco, che mettono i punti davanti al calcio spettacolo. "Contropiede" non è una parola impossibile da pronunciare o un modo di giocare da cui serve nascondersi, ma non deve e non può essere l'unica alternativa o si rischia la monotonia e la prevedibilità. Probabilmente è questo il problema del Sassuolo di De Zerbi, che molto prevedibilmente stecca tutte le partite con il più esperto collega Roberto D'Aversa: in Serie A un secco 3-0 da quando il Parma ci è tornato, nonostante una evidente differenza di investimenti, rosa e monte ingaggi, come ha sottolineato anche il tecnico di Stoccardoa nell'ultima conferenza stampa.
Capitolo Europa: D'Aversa rifiuta di parlarne, e fa bene. Verosimilmente, e vista la mole di squadre vicine al Parma in classifica, non sarà l'anno del ritorno internazionale. Tuttavia, se i numeri dicono che la zona Champions è più vicina di quella retrocessione, che obiettivo porsi per le ultime 14 gare stagionali? Risposta semplice: vincerle tutte e poi guardarsi indietro sperando di averne superate il più possibile e festeggiare, qualsiasi sarà il risultato. Forza Parma!