Bonazzoli: "Giocare al Tardini l'apice della mia carriera. Il più forte? Mutu, mi ha fatto divertire"

24.06.2025 13:26 di  Riccardo Civa   vedi letture
Bonazzoli: "Giocare al Tardini l'apice della mia carriera. Il più forte? Mutu, mi ha fatto divertire"
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© foto di Federico De Luca

L'ex calciatore del Parma Emiliano Bonazzoli, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport in cui racconta la sua carriera e l'esperienza crociata. Queste le dichiarazioni: "Giocare al Tardini è stato l’apice della mia carriera. Una squadra super, grandi giocatori in un’annata strana con tre allenatori diversi, Ulivieri, Passarella e Carmignani. Ricordo i vestiti stravaganti di Nakata,uno avanti dieci anni nell’abbigliamento. Tutt’altra cosa rispetto a Nakamura, con cui ho giocato a Reggio: timido, riservato, strappargli un ciao era un'impresa".

Il compagno più eccentrico, invece?
"Cassano. Non sapevi come prenderlo. A volte massacrava i compagni,diceva che non sapevamo stoppare un pallone, poi però all’improvviso ti abbracciava e ti faceva sentire speciale. In campo, un fenomeno assoluto. E con Mazzarri erano scintille".

È soddisfatto del percorso da calciatore?
"Assolutamente sì, anche se toglierei di mezzo quei due infortuni. Mi sarebbe piaciuto vedere dove sarei arrivato. Nel 2006, infatti, Donadoni mi premiò con l’esordio in Nazionale contro la Turchia. Una medaglia che mi porto dietro".

Il più forte di tutti chi è stato?
"Adrian Mutu. Mi ha fatto divertire parecchio".

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