Così non si va da nessuna parte. I bonus sono già finiti: nessun alibi e tutti sotto esame, ora serve qualcosa

Stasera ci si è resi conto che così non si va da nessuna parte. Mentre la quinta giornata va in archivio, il campionato sta prendendo forma ed il Parma, invece, nemmeno lontanamente. La vittoria in extremis contro il Benevento ed il successo in casa del Pordenone hanno illuso un po’ tutti e fatto ricredere chi, già nella gara di Coppa Italia contro il Lecce, aveva manifestato qualche perplessità, riguardo organizzazione di gioco e solidità di squadra. Però, lì, era ancora agosto, la rosa incompleta ed un gruppo ancora da amalgamare; dicevamo: “c’è tempo”. Oggi, dopo il primo, vero, campanello d’allarme squillato subito dopo la gara contro la Cremonese, servivano delle risposte, che, purtroppo, non sono arrivate. Anzi, in realtà, sono arrivate, ma non quelle che ci aspettavamo, o, comunque, non quelle che auspicavamo. Questa sera, al ‘Liberati’ di Terni, abbiamo assistito ad uno spettacolo davvero difficile da digerire, e, ancora una volta, abbiamo visto un Parma completamente senza identità, disunito e senza una precisa idea di gioco. Un Parma che, per la sua storia e per i nomi dei singoli, può ‘giocare’ sul timore reverenziale degli avversari, ma la realtà è che questa squadra non può ancora essere definita come tale. Le uniche occasioni create in campo sono frutto di spunti personali e iniziative individuali dei solisti, che potranno risolvere anche una partita, ma, di sicuro, non potranno essere le uniche armi di un gruppo che vuole puntare a tornare in Serie A. Oggi eravamo in emergenza, è vero, mancavano tanti interpreti, ma prendere tre gol da una neo-promossa che fino ad oggi aveva collezionato tre sconfitte in quattro gare non è accettabile.
Quest’anno, inoltre, sappiamo che per il blasone che il club può vantare, le avversarie ci affrontano come se fosse la partita della vita per loro: in effetti poter dire di aver segnato un gol a Buffon e, magari, aver battuto la quarta forza italiana più titolata a livello internazionale, non capita tutti i giorni. Anche per questi motivi, come ha detto Nicolò Fagioli, al termine di Parma-Cremonese (“conoscevamo i loro punti deboli”), le altre ci ‘studiano’ e preparano al meglio la sfida contro di noi. Chi continua a darci per favoriti è perché, evidentemente, si basa solamente su nomi e numeri - economicamente parlando - perché, ad oggi, la squadra ha dimostrato davvero poco.
Tra tre giorni si torna di nuovo in campo, in casa, al ‘Tardini’, contro la prima della classe, il Pisa, vera sorpresa di questa Serie B, ed alla sesta giornata mi sento di poter dire che già tutti sono sotto esame: dai vertici dirigenziali all’allenatore, passando per chi va in campo (N.B.: non ho detto ‘chi gioca’, bensì ‘chi va in campo’. P.S.: se c’è qualcuno che ‘gioca’ vi prego di farmelo sapere). Sarò felicissimo di ricredermi, ed, eventualmente di ‘salire sul carro’ a fine anno, ma, ad oggi, resto convinto che serve qualcosa. E non qualcosa in più, ma almeno qualcosa…
Forza Parma!