Da esordio amaro a colonna del centrocampo crociato: l’evoluzione di Mandela Keita
Nel continuo turnover di uomini e posizioni che Cuesta ha fin qui adottato nel centrocampo del Parma, c’è un nome che resiste immutabile: Mandela Keita. Il belga classe 2002 ha collezionato otto presenze su otto in campionato, totalizzando 624 minuti e confermandosi come punto fermo nel ruolo di mediano. Anche nell’ultima uscita, con Bernabè e Ordoñez schierati in posizioni inedite, Keita ha mantenuto il suo presidio davanti alla difesa, risultando decisivo nel contenere Nico Paz e nel contribuire al secondo clean sheet consecutivo della squadra. La sua valutazione media Sofascore (6,79 nelle prime otto giornate) testimonia un rendimento costante e positivo, ma ciò che più sorprende è la maturazione disciplinare. Dopo un esordio amaro contro l’Udinese nella scorsa stagione, segnato da una doppia ammonizione e conseguente espulsione, Keita ha vissuto una prima parte di stagione travagliata sotto la guida di Pecchia, tra cartellini gialli e sostituzioni frequenti. Con l’arrivo di Chivu prima e Cuesta poi, il trend si è invertito: l’ultimo cartellino giallo risale alla partita dello scorso gennaio contro il Venezia. Da allora il centrocampista non ha più ricevuto alcuna sanzione disciplinare, segno di un adattamento ormai compiuto al calcio italiano.
La solidità difensiva del Parma (appena 7 reti subite in 8 giornate) è frutto di un lavoro collettivo che coinvolge tutta la squadra, a partire dagli attaccanti, ma trova in Keita uno degli interpreti più efficaci. La sua capacità di schermare la difesa, leggere le linee di passaggio e aggredire con grinta e determinazione gli avversari per contrastare e riconquistare palla ha contribuito in modo decisivo alla compattezza della squadra, che si posiziona tra le migliori difese del torneo. In un contesto di rotazioni e sperimentazioni del centrocampo crociato, Keita rappresenta una certezza. E la sua crescita, tanto tecnica quanto comportamentale, è uno dei segnali più incoraggianti per il futuro del Parma.


