Il Parma perde il suo regista: i lanci di Suzuki sono un aspetto chiave del gioco di Cuesta
Se Cuesta può festeggiare per il rientro prezioso di calciatori come Jacob Ondrejka e Emanuele Valeri, il tecnico maiorchino non può di certo essere contento di aver perso il suo portiere. Il brutto infortunio di Zion Suzuki, infatti, rappresenta una dura botta per la squadra emiliana, specialmente in una fase delicata della stagione, con i ducali attesi da una triplice sfida salvezza, dalla quale capiremo meglio le ambizioni crociate. Al di là delle qualità tra i pali, secondo La Gazzetta di Parma, uno degli aspetti più importanti che mancherà con l'assenza del portiere giapponese, è la capacità dell'ex Sint-Truiden di rilanciare il pallone in maniera forte e precisa. La squadra di Cuesta infatti, fin qui, ha dimostrato di essere poco avvezza alla costruzione del basso, con un gioco che ha spesso portato i difensori o, per l'appunto il portiere, a rilanciare alla ricerca delle punte.
La grande abilità aerea di attaccanti come Pellegrino o Djuric, mista alle capacità di vincere le seconde palle dei centrocampisti, hanno portato Cuesta e il suo staff ha prediligere la soluzione della palla lunga, con risultati però abbastanza altalenanti. Il grande favorito per sostituire il giapponese è Edoardo Corvi, portiere con caratteristiche tecniche e fisiche ben diverse da quelle di Suzuki. Attenzione dunque anche allo sviluppo di gioco del Parma: con il classe 2001 tra i pali, i crociati potrebbero cambiare filosofia sulla costruzione, con un maggiore coinvolgimento della retroguardia a tenere il pallone, con l'intenzione di attirare gli avversari al pressing per poi colpirli alle spalle.
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