Cremaschi: "A Parma posso imparare tanto. Testa all'Italia ma il sogno è vincere il Mondiale U20"

Benjamin Cremaschi è impegnato con gli USA U20 ai Mondiali di categoria e giovedì affronterà l'Italia negli ottavi di finale. Una gara speciale per lui perché le sue origini sono chiaramente quelle del Bel Paese e in estate è arrivato a Parma per continuare il suo processo di maturazione dopo gli anni vissuti al fianco di Messi e non solo all'Inter Miami. Alla CBS Sports Golazo America si è raccontato tra l'esperienza in Cile e l'arrivo proprio in gialloblù: "Tutto bene. Tutto bene. Va tutto bene. È stata una bella serata, quindi mi sono riposato. È andata bene, davvero. Con i ragazzi abbiamo sfruttato il tempo per stare insieme, anche per distrarci un po’. Quindi direi che è stato un buon inizio, per niente male. Abbiamo ottenuto i risultati che volevamo nella fase a gironi, e ora ovviamente stiamo pensando all’Italia".
Sulla fase a gironi: "Abbiamo fatto due ottime prestazioni che ci hanno messo in una posizione favorevole, dandoci un po’ di margine per sbagliare contro il Sudafrica. E abbiamo commesso quegli errori. Meglio farli adesso che più avanti. Quella partita è servita forse come uno schiaffo in faccia, un risveglio. Ora sappiamo cosa dobbiamo fare, dobbiamo imparare da questi piccoli dettagli e concentrarci su ciò che ci aspetta, continuare a lavorare come abbiamo fatto nelle prime due partite. Se lo facciamo, faremo molto bene contro l’Italia".
Sulla possibile vittoria ai Mondiali: "Sì, siamo sicuri di noi. L’idea è provare a vincere tutto. Arrivare ai quarti per noi sarebbe poco, sinceramente. Sappiamo che ci sono altre grandi squadre e nazioni forti, ma non ci sentiamo minacciati da nessuno. Sappiamo che ci sono squadre forti, ma chiunque venga, venga. Dobbiamo solo prepararci. Sentiamo di avere il controllo su come potrebbero andare le cose. Ma sì, ci sono ottime squadre, e noi stiamo facendo un buon lavoro. Alla fine si tratta solo di quei piccoli dettagli di cui parlavo prima".
Sui compagni in nazionale: "Molti ragazzi li conosco da tempo. Altri sono impressionanti per come lavorano, per quanto vogliono competere e vincere. Il loro cuore e la loro umiltà sono incredibili. Credo che sia questo che porterà la squadra lontano: il fatto che tutti vogliono lottare e competere l’uno per l’altro, non solo per sé stessi. Quindi non posso dirti un nome in particolare, ma è il gruppo nel complesso. E penso sia anche una risposta migliore".
Sulla fascia da capitano: "Conosco Marco da tempo, dal mio primo ritiro con la nazionale. C’è grande fiducia tra di noi. Dopo le Olimpiadi, quando mi ha chiamato per venire a giocare con l’Under 20, ho detto subito sì. In ritiro mi ha detto che voleva che fossi io quello che porta lo zaino sulle spalle, che si prende la responsabilità. Non tutta ovviamente, perché è uno sport di squadra, ma voleva che avessi un certo peso sulle spalle. Crede che io possa tenere il gruppo unito e aiutarlo in questo. E io ho detto: 'Certo, voglio essere quel ragazzo. Voglio aiutarti il più possibile'. Mi ha dato tanto, grandi opportunità come giocare alle Olimpiadi. Quindi lotterò per lui, e farò in modo che anche gli altri ragazzi lo facciano".
Sulla scelta di andare al Parma: "È stato positivo. È stata un’opportunità arrivata alla fine del mercato, e ho pensato fosse la scelta migliore per me, una chance che non potevo lasciarmi sfuggire. Sono stato lì per due settimane prima di venire qui, e ho usato quel tempo per capire com’è la vita lì, ambientarmi con tutto ciò che è nuovo. È una buona transizione, c’è tanto da imparare e da crescere, ma se lavoro duro e rimango determinato, so che arriveranno buone opportunità e sono sicuro che le sfrutterò".
L'Inter Miami e gli insegnamenti di Busquets: "Busquets e Jordi… tutti quei ragazzi hanno avuto un’influenza enorme su di me. Sono stato con loro per due anni, e sono stati incredibili. Ogni volta che chiedevo qualcosa, cercavano di aiutarmi. Ma anche solo guardarli, osservare tutto quello che fanno dentro e fuori dal campo… è un’esperienza incredibile avere accanto giocatori che hanno vinto tutto. È qualcosa che porterò con me per sempre".
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