PL - Melandri: "Dal mio Capodanno con gol alla A: Parma tornerai in Europa"

31.12.2018 20:30 di  Sebastian Donzella   vedi letture
PL - Melandri: "Dal mio Capodanno con gol alla A: Parma tornerai in Europa"
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© foto di Giovanni Padovani

Dicembre 2015. Ultima gara dell'anno. Minuto 91. Sammaurese in vantaggio al "Tardini". Prima sconfitta dopo la rinascita in arrivo. Anzi, no. Perché Daniele Melandri, con una girata da cineteca poco dentro l'area, trova il gol del pari all'ultimo istante. Un 2-2 che entrerà, pochi mesi dopo, nella storia del club crociato. Esattamente nel maggio del 2016, quando i ducali chiuderanno il campionato senza averne persa nemmeno una. E noi di ParmaLive.com per festeggiare la chiusura del 2018, abbiam volto un attimo la testa al passato, intervistando uno degli eroi di quel Parma. L'attaccante che tre anni fa regalò un Natale, un Capodanno e una stagione da imbattuti ai colori gialloblù.

Partiamo da quel gol.
"Brividi, ogni tanto lo riguardo e l'emozione è sempre tanta. Non è stato un gol che è valso la promozione ma so che, nel mio piccolo, è entrato nella storia del Parma. Se tra 20 anni si dirà che i gialloblù riuscirono a rimanere imbattuti in quella stagione trionfale, so che ci sarà un pezzetto di me in tutto questo. E pensare che nemmeno me lo son goduto più di tanto sul momento: non mi ero reso conto che il match fosse praticamente finito, io tornai di corsa a centrocampo per provare a realizzare il gol della vittoria. Che poi, alla fine, ne avevo già segnati due in quel match".

E tre anni dopo ti ritrovi il Parma a metà classifica in Serie A.
"Altri brividi. Seguo sempre le sorti del team gialloblù, per un anno e mezzo ne ho vestito la maglia con grande orgoglio, una tappa altissima della mia carriera per la quale dovrò sempre ringraziare la proprietà, l'allora presidente Scala, oltre a Minotti, Galassi e mister Apolloni. Non avevo comunque dubbi che il Parma riuscisse a far bene anche se forse nessuno si aspettava che potesse fare così bene in questo campionato. Anche se ancora manca metà stagione, quindi non è ancora detto nulla".

Salvezza a +12, Europa a -4.
"Direi intanto salvezza. Perché tre anni fa era Serie D e tre promozioni di fila non sono mica uno scherzo per una società appena nata. Son contento che la prima parte di stagione sia stata ottimale. Adesso servirà raggiungere il prima possibile la permanenza in A, poi si potrà anche tentare un salto ancora più in alto. Tanto questo Parma ha sempre stupito, perché non potrebbe continuare a farlo? Anche se credo che per l'Europa, la giusta dimensione per una piazza come quella ducale, servirà aspettare almeno un altro anno".

Tre anni fa in attacco Melandri unica punta. Ora c'è un certo Inglese.
"Un giocatore che merita di lottare per obiettivi più alti di una salvezza. Non in palcoscenici migliori, attenzione, perché per blasone e pubblico come Parma ce ne sono pochi, però è un attaccante fortissimo e spesso decisivo. E poi dietro ha un certo Gervinho, tornato devastante come quando giocava nella Roma. Devo dire che la società ha fatto un bel lavoro".

Anche se in tanti danno a D'Aversa del catenacciaro.
"I risultati cosa dicono? Che ha ragione lui, punto e basta. Promozione dalla C alla B al primo colpo, promozione dalla B alla A anche qui al primo tentativo, mezza salvezza in tasca a gennaio da debuttante in panchina in Serie A. Ovviamente qualsiasi tifoso vorrebbe vedere la propria squadra proporre un gioco spettacolare e vincere, alla Guardiola. Ma non sempre è possibile. D'Aversa, con i suoi metodi un po' più conservativi e più pragmatici, ha ottenuto il massimo. E poi giocare di rimessa, spesso, è il modo migliore per far rendere la squadra: basti pensare a Gervinho in contropiede".

Quando ti rivedremo a Parma?
"Spero il prima possibile. Con la nascita del bimbo e col giocare nei weekend, non è facile trovare la data giusta. Volevo esserci con la Juve, non ci sono riuscito per poco. Ma prima della fine dell'anno almeno un match voglio vederlo. Anche perché è sempre un piacere tornare a Parma città e al "Tardini": io e gli altri reduci della D abbiam lasciato un gran bel ricordo, i tifosi non si sono dimenticati di noi. E questa è la cosa più bella di tutte".

E proprio ai tifosi cosa auguri per il 2019?
"Di continuare a vedere una squadra vincente che, prima o poi, tornerà in Europa. Ma questo, più che un augurio, credo diverrà realtà entro un paio d'anni".