PL - G. Rossi: "Il Parma provò a tenermi dopo il prestito ma Ghirardi non trovò un accordo con le big"

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA
20.05.2020 14:54 di  Niccolò Pasta  Twitter:    vedi letture
PL - G. Rossi: "Il Parma provò a tenermi dopo il prestito ma Ghirardi non trovò un accordo con le big"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nella seconda parte dell'intervista in esclusiva a Giuseppe Rossi sul canale Instagram di Parmalive arriviamo al Parma e a quella stagione 2006-07. L'importanza di Gabriele Zamagna, collaboratore di Ghirardi appena diventato presidente, che fu fondamentale nel convincere Pepito a tornare a Parma, l'esordio con il Toro con Stefano Pioli in panchina, l'arrivo di Ranieri, l'importanza del gruppo e il calore del popolo gialloblù, che adottò quel ragazzino 19enne. Di seguito il video della seconda parte della nostra chiacchierata, che potete riprendere integralmente sul nostro canale Instagram @parmalive:

E arriviamo al Parma, avevi spinto tu per tornare dove alla fine eri cresciuto?
“A Parma nelle giovanili avevo giocato con Lupoli, Dessena, Cigarini, tutta gente che ha fatto una grande carriera. L’arrivo a Parma è stato grazie a Zamagna, è venuto a Manchester e ci siamo incontrati. Ha parlato molto bene del progetto, che potevo essere importante e crescere e io ho firmato subito e ho fatto sei mesi molto buoni a Parma”.

Non era facile accettare Parma in quel momento, la squadra aveva 12 punti a metà girone e tutti la davano per spacciata:
“Abbiamo fatto una rimonta pazzesca, nessuno ci credeva ma ce l’abbiamo fatta anche grazie all’arrivo di mister Ranieri che ci ha dato quella carica in più. E’ stato stupendo, mi ricordo dopo l’ultima partita che abbiamo fatto un giro in autobus con i tifosi per strada che cantavano il mio nome, era la prima volta che mi succedeva ‘Giuseppe resta con noi!’. Io avevo solo 19 anni, è stato stupendo, c’era la mia famiglia che ascoltavano e anche per loro è stato stupendo”.

Tu arrivi il 19 gennaio a Parma, con Pioli in panchina, esordisci il 21 e segni il gol decisivo:
“Un gran gol, me lo ricordo bene, l’ho rivisto mille volte. Uno dei gol più importanti della mia carriera, forse dopo il gol all’esordio in Premier uno dei più importanti. Era una partita bloccata, poi quel gol verso fine partita ci ha portato tre punti, fondamentali”.

C’è un dato interessante: tu hai segnato un gol all’esordio sia in Premier, che in Serie A e in Liga. Che tu sappia qualcun altro ci è mai riuscito?
“Non ne ho idea, me l’hanno detto qualche anno, che potevo essere uno dei primi ad averlo fatto. Poi è arrivato Ibrahimovic in MLS e ha segnato all’esordio, e qualcuno in America ha dato una notizia simile, forse lui”.

Di quei sei mesi a Parma cosa ricordi con più affetto? Ancora oggi quando si parla di Giuseppe Rossi a Parma la gente impazzisce:
“E’ stupendo davvero, ringrazio tanto i tifosi del Parma. Sai che Parma per me è una città molto importante, è stata la prima città in cui sono arrivato dall’America quando avevo 12 anni. Ho trascorso cinque anni, ho fatto la scuola all’ITIS e poi sono andato via in Inghilterra. Ho giocato, sono cresciuto tanto e per me Parma è una seconda casa, ringrazio tutti per l’affetto. Ho dato tutto in quei sei mesi, ho dato tutto per la maglia e per la gente. Purtroppo sono stati solo sei mesi, però sei mesi importanti, ricordi stupendi. Eravamo un gruppo stupendo, io avevo 19 anni ed era la prima volta che ero in contratto con gente di un certo livello. Mi hanno portato tanto rispetto, mi hanno accolto bene e tutte le domeniche lottava per la maglia, i tifosi ma anche per loro e credo che questa sia stata la nostra forza”.

Dopo quei sei mesi lì c’è stata una possibilità di restare a Parma?
“Sì c’era. Dopo quei sei mesi Ghirardi ha cercato una collaborazione con qualche big, Milan, Juve, Inter, ma non ha trovato chi volesse fare questo tipo di investimento. Sono tornato allo United e mi hanno ceduto al Villarreal perché volevo giocare di più”.

Non ci sono solo tifosi del Parma a salutarti ma anche quelli della Fiorentina: com’è andata lì? Hai avuto un impatto devastante ma poi è finita male:
“Quando ho giocato è stato stupendo, è stato bellissimo vestire quella maglia importante. Mi hanno preso quando ero infortunato al Villarreal, hanno creduto in me e mi hanno dato la possibilità di giocare da subito. Ho fatto di tutto per ripagare la fiducia e l’affetto dei tifosi, che mi supportavano sempre anche quando ero infortunato. Tutte le domeniche ho dato il massimo e sono molto legato a loro”.

Il gol più importante alla Fiorentina?
“Quella tripletta alla Juve è storia. Bellissimi, tutti se li ricordano a Firenze. Ma non solo per i gol, era la partita che è stata, sotto 0-2 e poi ribaltandola con la gente che un paio d’ore dopo la partita che era ancora lì a cantare e che mi chiamava per andare con loro. Pelle d’oca, una giornata che non dimenticherò mai”.

E quello più importante a Parma?
“Forse proprio quello con il Torino o la doppietta a Messina che ci ha dato la salvezza, due gol importanti anche lì”.

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA