Tra promossi e bocciati, il pagellone della stagione 24/25: sorpresa Leoni, Suzuki convince

31.05.2025 00:00 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Tra promossi e bocciati, il pagellone della stagione 24/25: sorpresa Leoni, Suzuki convince
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La stagione è giunta al termine e il Parma dopo un'annata travagliata, fatta di alti e bassi, è riuscito grazie ad un finale esaltante a strappare la salvezza. L'obiettivo è stato portato a termine e ora è giunto il momento di tracciare i primi bilanci. Come si sono comportati i vari componenti della rosa in questa stagione? Questo il pagellone della stagione 24/25: 

Suzuki 7 - Due anni fa lasciava il Giappone, per confrontarsi con il calcio europeo. Oggi, dopo una stagione da protagonista in Serie A, fa gola ai top club europei. Non male come prima esperienza in Italia per un ragazzo che, a 22 anni, ha dimostrato di avere la mentalità giusta per fare da subito il titolare. Un ruolo di responsabilità, che ha saputo gestire anche nei momenti più difficili, come dopo gli errori contro Fiorentina e Napoli. Zion ha dimostrato di avere coraggio e personalità, continuando a migliorare senza abbattersi per qualche fisiologico errore e venendo fuori alla grande nella seconda parte di stagione. Nella salvezza del Parma ci sono anche le sue parate, alcune clamorose, come quella contro il Torino a tempo scaduto o quella in casa contro la Roma. 

Chichizola sv - Sperava di trovare più spazio, ma colleziona una sola presenza nella prima metà di campionato per squalifica di Suzuki. A gennaio torna in Serie B, allo Spezia, che si sta giocando la promozione ai playoff. 

Corvi sv - Non trova minutaggio, rimane prezioso uomo spogliatoio. 

Marcone sv - Arriva a gennaio per sostituire Chichizola, non trova spazio.

Circati 6,5 - C'era grande curiosità attorno al suo impatto con la Serie A. Dopo esser stato leader della difesa nella stagione precedente, l'italo-australiano si candidava ad un ruolo da protagonista assoluto anche quest'anno. L'ottimo inizio di campionato aveva rispettato le aspettative, poi il grave infortunio, che lo ha tenuto fuori quasi per tutta la stagione e ha privato il Parma della pedina chiave della difesa. Lui però è più forte della sfortuna, si rimbocca le maniche e lavora per rientrare il prima possibile: riesce a tornare protagonista, giocando 180 minuti contro Napoli e Atalanta e mettendo la sua firma sulla salvezza del Parma, con due ottime prestazioni. L'anno prossimo dovrà esser quello della consacrazione.

Leoni 7,5 - Il Parma in estate decide di puntare su di lui: operazione da otto milioni di euro, bonus inclusi, per un ragazzo ancora minorenne e con appena mezza stagione in Serie B da protagonista. Un grande investimento, che però non è solo un colpo per il futuro. Infatti, dopo un'iniziale fase di ambientamento, Leoni inizia a ritagliarsi i propri spazi, con Pecchia che lo fa esordire e Chivu che gli dà le chiavi della difesa. Nella seconda parte di stagione sforna una serie di prestazioni straordinarie, annullando i migliori attaccanti del campionato. Personalità, malizia e tranquillità, tanto da sembrare un veterano. Senza dubbio la vera sorpresa di questa stagione. Mi sbilancio? Il miglior prospetto tra i giovani difensori italiani attualmente in circolazione. 

Balogh 6 - L'emergenza nel reparto difensivo lo responsabilizza. Nel girone d'andata gioca con continuità e prende fiducia, dimostrandosi affidabile e pronto nel momento del bisogno. Poi però incappa in qualche infortunio, rimane fuori dai campi e sembra perdere quella convinzione vista nella prima metà di campionato. Nel 2025 colleziona appena 6 presenze da titolare, a testimonianza del rovesciamento nelle gerarchie. La sua crescita è costante, le qualità non gli mancano, ma sembra sempre mancargli quel qualcosa in più per poter diventare davvero un punto fermo di questa squadra. 

Vogliacco 6,5 - Il Parma decide di puntare su di lui per sistemare un reparto difensivo in emergenza. I suoi primi cinque mesi in maglia crociata sono purtroppo segnati da qualche problema muscolare di troppo, che lo costringe a saltare diverse gare. In campo però si dimostra roccioso e affidabile, ma il vero valore aggiunto lo porta a livello caratteriale. Trasmette grinta e fame, anche quando è costretto a rimanere fuori. Una figura di personalità, che si mette subito a disposizione del gruppo, anche quando non al meglio. 

Osorio sv - Tre partite, per un totale di 172 minuti piuttosto anonimi. Un problema fisico lo costringe all'operazione per ernia del disco, potrebbe concludersi così la sua esperienza a Parma. 

Valenti 6,5 - Partiva in fondo nelle gerarchie, invece riesce a metter da parte i problemi fisici e, approfittando dell'emergenza in difesa, diventa titolare. Segna un gol pesantissimo che regala tre punti contro il Monza, a tempo scaduto, e da lì in poi ritrova serenità. Disputa una seconda metà di stagione eccellente, fatta di diverse ottime prestazioni, diventando un punto fermo per Chivu. A volte però perde lucidità e commette inspiegabili leggerezze, come in occasione dell'espulsione ad Empoli o qualche gesto fuori dalle righe. 

Lovik sv - Arriva per ricoprire il ruolo di vice Valeri. Il Parma investe una cifra importante su di lui, ma è ancora troppo presto per fare delle valutazioni. Quando chiamato in causa, dimostra di essere ancora acerbo.

Coulibaly 6,5 - L'avvio di campionato è sulla stessa falsariga della stagione precedente. Sta bene a livello fisico, è in fiducia e sembra anche essere ulteriormente cresciuto: difende infatti con grande lucidità arginando avversari scomodi e quando attacca mette in crisi le difese avversarie. Poi però il Parma cala e lui si spegne, forse distratto dalle vicende extracampo: non arriva infatti l'intesa con la società per il rinnovo e per questo decide di lasciare, accettando l'offerta del Leicester e trasferendosi in Premier League a gennaio. 

Valeri 7 - Il primo colpo del mercato estivo arriva anche su spinta di Pecchia, ma è sotto la gestione Chivu che si esprime al meglio. L'inizio di stagione è comunque positivo: Valeri conferma enormi qualità in fase di spinta, ma si dimostra in crescita anche quando c'è da difendere, pur con qualche sporadica amnesia. Poi arriva Chivu e cambia modulo: l'ex Frosinone ritorna a fare il quinto, ruolo dove riesce ad esprimersi al meglio, e diventa decisivo nel cammino verso la salvezza. Bastano i numeri per giustificare il voto: 2 gol e 6 assist, in 35 presenze.

Delprato 7 - Parma ormai ha imparato a conoscere il suo capitano. Il suo atteggiamento è d'esempio per tutti i compagni: lotta ogni secondo della sua stagione in ogni ruolo, anche quando viene messo portiere o laterale di sinistra. In campo trasmette fame e leadership, fuori cerca di accompagnare i compagni attraverso i momenti più duri. L'esempio perfetto dell'attaccamento che chiedono i tifosi. Le sue prestazioni sono sempre convincenti e costanti: è una certezza, prima per Pecchia poi per Chivu. Ha anche accarezzato la convocazione in azzurro: sarebbe stata meritatissima per quello che ha dato.

Hainaut 6,5 - Dimostra ancora una volta che i sacrifici vengono ripagati. Si fa tanta panchina, rimane spesso ai margini, ma quando il Parma ha bisogno lui risponde presente. Entra in campo sempre con lucidità, grinta e attenzione, anche in momenti delicati del campionato, e si dimostra affidabile. Segna anche due reti importantissime, che contribuiscono alle rimonte di Lecce e Bergamo: alla fine, risulta quindi decisivo. 

Keita 6,5 - Non è semplice dare un voto alla stagione di Mandela. Le aspettative, al suo arrivo, erano comprensibilmente altissime: il belga era l'ultimo grande colpo del mercato estivo, il secondo più oneroso dell'era Krause. Doveva fare la differenza, ma la sua prima parte di stagione è stata un incubo: all'esordio si fa espellere ingenuamente, poi fa tanta panchina e non riesce mai a dare continuità alle sue prestazioni. Un ambientamento lento e mille difficoltà, tanto da essere il peggiore della prima metà di stagione. Ad inizio 2025 arrivano i primi segnali di ripresa, poi con Chivu cambia la musica. Il nuovo tecnico gli affida le chiavi del centrocampo, questa fiducia restituisce consapevolezza al talento belga che finalmente sboccia. Da marzo in poi fa la differenza, non sbaglia più una partita e trascina il Parma alla salvezza. Ora è al centro del progetto, il Parma vuole blindarlo. 

Estevez 6 - Gli infortuni lo accompagnano da inizio a fine stagione. Un incubo senza fine, che pregiudica il rendimento dell'argentino. Fa sempre il suo quando chiamato in causa, ma alla fine riesce a collezionare solo 14 presenze. Anche rimanendo fuori, continua a restare vicino alla squadra, dando un contributo molto importante nello spogliatoio. Lotta come può per regalare la salvezza alla città di Parma, prima di un sempre più probabile addio. 

Cyprien sv - Pecchia punta su di lui ad inizio stagione, viste le difficoltà numeriche in mezzo al campo. Scende in campo nelle prime due gare, divorandosi un gol contro la Fiorentina. Poi viene messo fuori rosa, a chiusura mercato, e a gennaio si trasferisce in Cina. 

Bernabé 6 - Le aspettative sulla sua stagione erano altissime, ci si aspettava fosse il suo trampolino di lancio verso i grandi club. Non è da escludere che lo spagnolo farà il grande salto, ma la sua stagione, a causa dei tanti infortuni, non è andata come ci si augurava. Il motivo è semplice: ha praticamente saltato la preparazione ma, allo stesso tempo, era indispensabile per la squadra. Di conseguenza, lo spagnolo, di rientro dall'Olimpiade, viene, per esigenza, subito gettato nella mischia, senza aver fatto il ritiro. Il suo inizio di stagione è comunque positivo, poi si fa male e resta fuori a lungo. Rientra solo a singhiozzo, perché il Parma ha bisogno di lui, senza mai recuperare la condizione ottimale e per questo subisce delle ricadute. Ora lo attende un'estate di lavoro, per allontanare l'incubo infortuni e preparare la prossima stagione: sarà ancora a Parma?

Sohm 6,5 - In un centrocampo decimanto e altalenante, lui è l'unico che si fa sempre trovare a disposizione. La sua stagione non è fatta di particolari picchi, ma è la sua costanza a renderlo imprescindibile prima per Pecchia e poi per Chivu. Gioca quasi tutti i minuti e a fine stagione sembra pagare fisicamente. Ma è anche la sua miglior stagione realizzativa da quando è a Parma: chiude con 4 reti, a testimonianza della sua crescita rispetto al primo anno di Serie A in Emilia. 

Hernani 6,5 - Uno dei pochi superstiti dell'anno della retrocessione, si rivela ancora un elemento prezioso. I problemi muscolari ne condizionano il rendimento, ma quando sta bene mette dinamismo e qualità in mezzo al campo. Qualche passaggio a vuoto c'è, ma tutto sommato si mantiene sempre su buoni livelli. La sua esperienza diventa un fattore decisivo per la salvezza, a conferma che qualche giocatore con carisma e malizia è fondamentale in campo e nello spogliatoio. 

Camara 6 - Non gli viene concesso tanto spazio e le sue apparizioni sono quasi esclusivamente da subentrato. Tuttavia, quando c'è da recuperare da risultato di svantaggio, si rivela una buona soluzione, capace di dare la scossa e trovare soluzioni alternative in fase d'attacco. 

Haj Mohamed 6 - Il pomeriggio di gloria contro la Lazio rimane senza dubbio il punto più alto della sua stagione. Quel gol non lo scorderà mai, ma la sua annata poi non è decollata. Eppure, nel momento di estremo bisogno, la sua fantasia e il suo estro hanno aiutato la squadra di Pecchia. La sua spensieratezza ha dato una mano, ma quando c'è stato bisogno di lottare punto su punto è stato messo da parte. 

Ondrejka 7 - Ci mette poco tempo ad entrare nelle gerarchie e prima da subentrato, poi anche da titolare, riesce a dare la scossa ad un reparto avanzato poco ispirato. I suoi movimenti aggiungono imprevedibilità all'attacco e diventano di difficile lettura per le difese avversarie. Il dato però che balza all'occhio è quello dei gol: 5, in appena 12 presenze, solo uno meno di Bonny, miglior marcatore della stagione del Parma. La sua capacità di sentire la porta, unita al fatto di avere la mente libera rispetto ad alcuni compagni, è stata decisiva. Fino all'ultimo secondo, fino all'ultima doppietta contro l'Atalanta, che ha portato la salvezza. 

Benedyczak sv - La sua stagione inizia in ritardo, a causa dell'infortunio rimediato nelle ultime fasi del campionato scorso. La sua Serie A, però, praticamente non inizia mai. Gioca qualche spezzone, ma è un lontano parente del Benek pre-infortunio. Decide quindi di operarsi di nuovo, salta quasi tutto il 2025. 

Mihaila 5 - La sua stagione si era chiusa in crescendo, ma l'impatto con la Serie A ha deluso le aspettative. Nella prima parte di campionato è un po' sfortunato e non riesce a sbloccarsi. Questo rompe la sua serenità, perde consapevolezza e lucidità e le prestazioni vanno in costante peggioramento. Prima dell'infortunio, è uno dei giocatori con più tiri ma senza gol del campionato. Poi si fa male, ad inizio 2025, e quando sembra prossimo al rientro ha una ricaduta. Un'annata storta.

Man 5,5 - Un vero peccato. Una stagione iniziata nel migliore dei modi, con gol pesanti e prestazioni da trascinatore, ma chiusa con un imminente divorzio, che lascia tutti delusi. Sembrava arrivato, finalmente, l'anno della sua consacrazione, e invece alla fine l'annata è deludente. Le premesse erano le migliori, ci si aspettava che dopo un Europeo da protagonista Man potesse fare la differenza anche in massima serie, ma ancora una volta son venuti fuori i limiti che gli hanno tarpato le ali finora in carriera. A gennaio voleva partire, si è trovato però senza acquirenti e con un rapporto da ricucire con l'ambiente Parma. Chivu ha provato a rilanciarlo, ma le prestazioni non hanno convinto e i tifosi hanno percepito poco attaccamento alla maglia, finendo per criticare aspramente il rumeno. Si dice che negli ultimi mesi abbia lavorato sodo, ma alla fine conta quello che si vede sul campo e Man, da gennaio in poi, non ha combinato nulla.

Cancellieri 6 - La stagione dell'Empoli è tutto sommato positiva, ma forse lui stesso si aspettava qualcosa in più. Per le qualità e i gol nelle gambe, le tre reti non sono un bottino soddisfacente, per quelle che sono le potenzialità del ragazzo. C'è da dire che anche la sua stagione è stata condizionata da qualche infortunio di troppo. Si è perso infatti gli ultimi mesi di campionato, quando la squadra aveva ripreso a girare. Quello che però non si può discutere è la voglia e la grinta che ha messo in campo, anche quando la squadra era in difficoltà. Non si è mai tirato indietro e nei momenti peggiori, spesso è stato uno dei pochi a salvarsi. Ma non è un giocatore mediocre, quindi non può bastare il compitino. 

Almqvist 5,5 - 29 presenze, di cui 10 da titolare, 1 gol e 1 assist. I numeri raccontano la stagione non esaltante dello svedese, che ai nastri di partenza era uno dei pochi elementi in rosa con esperienza in Serie A. L'avvio di stagione era stato promettente, con qualche incoraggiante prova da subentrato, ma si è trattato solo di qualche lampo. I tifosi hanno saputo apprezzare l'impegno e il sacrificio, ma le giocate funzionali ed efficaci son state troppe poche rispetto ai minuti giocati. 

Kowalski sv - Gioca una sola gara, a Napoli, dove sfiora il primo gol in maglia crociata, all'esordio in prima squadra. Pochi giorni dopo si rompe il crociato e salta tutto il resto della stagione. Speriamo che il percorso di crescita non sia pregiudicato. 

Bonny 6,5 - Si alza livello e anche Bonny alza l'asticella. Il francese ha confermato di essere in costante crescita, mostrando importanti miglioramenti anche nella sua prima stagione di Serie A. Nel girone d'andata, giocando come unico riferimento offensivo, si è trovato spesso solo a combattere con i difensori avversari, poco supportato e lontano dalla porta. Si è trovato quindi costretto a migliorare nel lavoro di pulizia dei palloni spalle alla porta e nel dialogo con i compagni. Il colpo d'occhio però, se lo è preso con qualche colpo da attaccante vero: i gol contro Como, Udinese e Monza lo confermano. Ormai è pronto per il grande salto e le voci di mercato lo confermano. Dove può ancora crescere? Nel numero di reti: 6, in 37 presenze, di cui due su rigore, è sicuramente un dato migliorabile. Può e deve farne di più.

Pellegrino 7 - Senso del gol, centimetri e lotta. Questo è ciò che Mateo Pellegrino ha messo dal suo arrivo a Parma. L'ultimo acquisto della campagna invernale, in poche settimane è riuscito subito a spostare gli equilibri, alla sua prima esperienza in Serie A. A fare la differenza sono state la fame e la grinta che l'argentino ha messo dal primo allenamento. Un'attitudine al sacrificio che ha fatto innamorare i tifosi fin dai primi minuti sul campo. A questo, bisogna aggiungere un'altra caratteristica fondamentale: Pellegrino sente la porta e lo ha dimostrato. Tre reti, due contro il Torino e una contro la Juventus, ma soprattutto sponde e lavoro per la squadra. Un colpo azzeccatto, che ha cambiato, con le sue caratteristiche, la manovra d'attacco del Parma. 

Charpentier 6 - Finché Pecchia può contare su di lui, trova una valida alternativa in Bonny. Subentra benissimo contro Empoli e Lazio, risultando decisivo con gol e assist. Ancora una volta, però, la sfortuna lo colpisce: proprio contro i biancocelesti, un infortunio mette fine alla sua stagione. Vedremo quale sarà il suo futuro. 

Djuric 6 - A gennaio il Parma cerca gol ed esperienza, Djuric arriva a Parma consapevole di quello di cui questo gruppo aveva bisogno. Nelle prime gare però, con la squadra in difficoltà, viene poco supportato e fa molta fatica. A Cagliari poi si fa male e resta ai box per un problema al ginocchio. Torna per il rush finale e con i suoi centimetri dà soluzioni alternative, che mettono in difficoltà gli avversari. Trova anche il primo gol, purtroppo inutile, ad Empoli. Da Collecchio però, filtra che il suo apporto sia stato decisivo anche da infortunato: il suo supporto ai compagni ha aiutato lo spogliatoio.

Pecchia 5 - Il tecnico che ha riportato il Parma in Serie A, dopo una grande cavalcata, è stato esonerato a metà febbraio, a pochi mesi dal lungo rinnovo offerto dalla società. Sulle ali dell'entusiasmo promozione, la squadra nei primi mesi aveva espresso un ottimo calcio, lasciando qualche punto per strada ma riuscendo comunque a mantenere una buona media. Da metà novembre in poi le prime difficoltà, con il crollo vertiginoso a gennaio. L'inizio disastroso di 2025 è costato a mister Fabio Pecchia la panchina: il tecnico non sembrava in quel momento poter dare una scossa ad una squadra sfiduciata e nella difficoltà, anche alcune scelte prese non si son rivelate azzeccate. Pecchia lascia comunque Parma a testa alta, pagando anche colpe non sue, ma arrivati a quel punto era giusto procedere con l'esonero. 

Chivu 8 - Dal suo arrivo a Parma, ha più volte ribadito di avere una lista di priorità: le prime dieci erano "salvarsi", a conferma di come tutti gli sforzi fatti da quando è in Emilia siano stati rivolti esclusivamente a questo obiettivo. Non era semplice entrare in corsa, prendendo una squadra sfiduciata, con tanti infortunati e in zona retrocessione. Ci voleva un uomo con coraggio e personalità e Chivu ha portato tutto questo. Fin dall'inizio è stato schietto, diretto con i suoi giocatori e con la stampa, riacceddendo la fame del suo gruppo. Ha saputo far leva sul senso di responsabilità di ogni ragazzo, lavorando anche per ristabilire la fiducia e l'autostima del gruppo. Ora possiamo finalmente dire che c'è riuscito alla grande e la salvezza è stata la sua grande ricompensa, a smentire tutti gli scettici. Ci ha messo umiltà, ha adattato le sue idee ai giocatori a disposizione, cambiando anche modulo, e ha messo l'urgenza di far punti prima di ogni altra cosa. Se vogliamo trovare il pelo nell'uovo, forse la salvezza, grazie all'ottimo lavoro svolto, poteva arrivare un paio di settimane prima. Ma era nell'elenco delle priorità? No, e allora mister Chivu ha vinto su tutta la linea.