Mattia Notari: "Al Parma sviluppiamo un programma di tutela minorile"

08.06.2024 12:43 di  Niccolò Pasta   vedi letture
Mattia Notari: "Al Parma sviluppiamo un programma di tutela minorile"

Dal palco del Festival della Serie A, il responsabile del settore giovanile del Parma Mattia Notari ha parlato del lavoro con i giovani in seno al club del presidente Kyle Krause: "Mi emoziono a parlare di un club che ha fatto un salto importante per tornare in Serie A. Io sono cresciuto in oratorio e sono passato dal giocare lì alle giovanili del Milan. Ci trovavamo grandi e piccoli, maschi e femmine, facevamo le squadre e facevamo le regole. Oggi l'errore più grande può essere quello di guardare con nostalgia a quel mondo. Le generazioni si susseguono ad una velocità tale che a volte proviamo a rincorrerle, ma dobbiamo essere bravi a calarci nella parte. Le pressioni che possono avere un allenatore e un dirigente che devono raggiungere un risultato sono diverse da quelle di un educatore che deve fare crescere. Qui con me ci sono alcuni rappresentanti del Parma e da noi ci sono capisaldi tra cui il reclutamento, di allenatori ed educatori con cui abbiamo sviluppato un programma di tutela minorile". 

Come sviluppate l'idea di dare un esempio?
"La federazione nel settore tecnico lavora da anni cercando di allinearsi alle direttive europee. In quello che è il sistema di valutazione delle giovanili future ci sarà la divisione tra i ragazzi home-grown, locali, un ragazzo che può essere di Parma ma anche un immigrato di seconda generazione o un ragazzo che parla dialetto parmigiano anche se viene dalla Svezia. Ci saranno parametri da sistemare, ma al di là dei risultati sportivi il parametro da rispettare sarà avere spazi comuni con esperti che possano dare nozioni non solo su sistemi di gioco ma che possano ascoltare i ragazzi, tutelandoli. Il Parma Calcio sono 14 mesi che sta lavorando con gli avvocati per aggiornare questo regolamento interno, estendibile a tutti gli sport per la politica giovanile". 

Se i ragazzi si divertono possono crescere ancora di più.
"Ieri mi ha scritto una madre che ci ringraziava per il percorso giovanile anche se il ragazzo ha giocato poco. È colpa nostra perché non abbiamo messo il ragazzo nelle condizioni migliori. Ma ricevere un messaggio di ringraziamento perché il ragazzo ha lottato e capito cosa vuol dire allonanarsi da casa e lottare per una maglia da titolare e lo ha fatto crescere è bello. A volte il peso di dover dimostrare di essere all'altezza a volte schiaccia i ragazzi".