Pellegrino: "Il paragone con Crespo è troppo. Chivu e Cuesta diversi sul lavoro"

04.12.2025 12:00 di  Saverio Botticelli   vedi letture
Pellegrino: "Il paragone con Crespo è troppo. Chivu e Cuesta diversi sul lavoro"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it

Mateo Pellegrino, attaccante del Parma, ha parlato a Sportmediaset dove si è raccontato proprio a poche ore dalla sfida di Coppa Italia contro il Bologna: "Sì, certo. Stiamo recuperando da sabato, ma faremo tutto il possibile per vincere". Ma anche sul momento e la stagione con i gialloblu: "Sto molto bene, per il resto il campionato è cominciato non da molto. Dobbiamo migliorare e fare tanto meglio di come stiamo facendo adesso, ma andrà bene. Sono contento".

Sull'ambientamento a Parma: "L'italiano faccio ancora un po' di fatica a parlarlo, però qui mi trovo benissimo".

Le differenze tra il calcio argentino e quello italiano: "Ci sono tante differenze, qua è molto più tattico e si pensano molto di più le partite. In Argentina è più una guerra, c'è molta lotta nella partita".

Essere il nuovo Crespo: "Il paragone è un po' troppo… Lui ha fatto tantissimo, non solo nel Parma. Provo a fare il meglio ogni giorno e poi vedremo che cosa diventerò".

Sulla squadra giovane: "Abbiamo una voglia incredibile di imparare e di migliorare ogni giorno. A volte però manca l'esperienza per chiudere le partite o per affrontarle in generale".

Cosa hanno in comune Cuesta e Chivu?: "Non tanto. Sono grandissime persone entrambe, ma sono molto diversi sul lavoro, sia sull'aspetto tattico, sia su quello personale".

Su Chivu: "Con noi è stato bravissimo, è una grandissima persona. Se era una pronto per una big o meno lo saprà lui (ride, ndr), ma qua ha fatto molto bene".

Spagna o Argentina: "Sono sincero, mi focalizzo sul Parma. Manca ancora per il Mondiale, provo a fare il meglio, non mi ha chiamato nessuna nazionale, devo ancora lavorare e migliorare ogni giorno, che è l'importante. Poi si vedrà che cosa farò. Non ho ancora deciso".

Sul peso del cognome: "Sì, non è stato facile, ma è anche stato bello, non era tutto negativo. Con il tempo credo di aver fatto vedere che cosa potevo dare in campo e mi ha aiutato a togliermi quel peso. No, non ho mai pensato di lasciare per questo. Ho sempre avuto in testa di fare il calciatore e vivere la vita dei miei sogni, così sono andato avanti".

La meditazione: "Me lo aveva suggerito mio fratello 4-5 anni fa. Ho cominciato così e ho visto che mi aiutava tanto, non solo per giocare, ma nella vita. Per me è stupenda, la faccio tutti i giorni appena mi sveglio".

Sui sogni: "Ne ho tanti, adesso potrei dire di giocare il Mondiale".

Sul Fantacalcio: "Sì, giochiamo con i compagni. Spero di fare più punti possibili per chi mi ha preso, così sono contenti".

LEGGI ANCHEAllegri ha chiesto un nuovo centravanti per il Milan: in cima alla lista c'è Pellegrino del Parma