Le parole di Troilo all’aeroporto: “Non vedo l’ora di essere a Parma. Ho parlato con alcuni compagni”

Ormai è solo questione di ore: a breve Mariano Troilo sarà un nuovo giocatore del Parma. Il difensore albiceleste è da poco salito sull'aereo che lo porterà in Italia. Proprio in aeroporto, pochi minuti prima dell'imbarco, Troilo ha rilasciato alcune dichiarazioni al portale argentino Fanaticos LV2:
Sei ansioso per il tuo trasferimento? “No, non sono ansioso. Non vedo l'ora di essere lì per conoscere la società e i compagni di squadra. Ho potuto parlare lì con l'allenatore e il presidente, quindi non sono ansioso. Forse un po' nostalgico: sono stati 15 anni qui che sono stati bellissimi come ho potuto dire e ora devo partire per questo grande passo, penso che sia immenso”.
Di cosa hai parlato con i tuoi compagni, con l'allenatore, con il presidente, cosa ti hanno detto del club, cosa troverai adesso? “Un club organizzato che vuole lottare al vertice. Il progetto sportivo è molto buono, la città è molto bella. Mi hanno raccontato un po' del loro allenamento. Mi vogliono il prima possibile per poter contare su di me perché il campionato inizia lì domenica prossima. Quindi niente, sono molto contento”.
Come sono stati questi quindici anni col Belgrano? “È stato molto bello, tanti momenti, la mia famiglia, tutto ciò che mi ha accompagnato è stato qualcosa di unico. Dico che gli do sempre tutto il mio cuore e a presto, perché tornerò sicuramente più avanti, non farò mai sport in questo club perché questo club è la mia seconda casa. Gli auguro il meglio per quello che resta dell'anno”.
È molto motivante consolidarsi fin dall'inizio, raggiungere la nazionale, essere accanto a Lionel Messi, come stai elaborando tutto questo? “Non lo so, forse accade tutto un po' troppo in fretta, non ce ne rendiamo ancora conto, con tutte queste cose che accadono così in fretta. Ecco perché parlo con la mia famiglia”.
La famiglia viene tutta con te? “No, no, mio padre no, per risparmiare. Non mi sono portato avanti con la mia ragazza, e mia madre resta con mio padre e mi rappresenta solo stando in giro. Però l’idea è che tutti possano aiutarsi a vicenda, accompagnarsi e stare un po’ più accuditi, come a Córdoba, ma in Italia sì, perché lì l’adattamento non è così facile, anche se si ha la famiglia. Ma niente, per fortuna ci sono argentini nella squadra e credo che questo ci aiuti parecchio”.
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