Addio Chivu, Valenti gli deve tanto. Neanche la follia di Empoli ha cambiato le gerarchie

Con l'ufficialità del suo passaggio alla panchina dell'Inter, è tempo di analizzare l'eredità lasciata da Cristian Chivu al Parma, focalizzandoci sui cambiamenti più significativi avvenuti sotto la sua gestione. Uno degli aspetti più lampanti è senza dubbio il rilancio totale di Lautaro Valenti.
Il difensore argentino, che con il precedente tecnico Pecchia non aveva mai trovato la continuità desiderata, è diventato sotto Chivu un vero e proprio pilastro della difesa a tre. Questa formazione, adottata come marchio di fabbrica dal tecnico romeno nel finale di stagione, ha esaltato le caratteristiche di Valenti, rendendolo un elemento insostituibile nel reparto arretrato crociato. La sua crescita e la ritrovata fiducia hanno contribuito in modo determinante alla solidità della squadra.
Tuttavia, anche sotto la gestione di Chivu l'annata di Valenti non è stata priva di momenti critici. L'esempio più evidente è la "follia" dell'argentino nello scontro diretto contro l'Empoli, quando lasciò la squadra in dieci dopo mezz'ora di gara. Un errore che ha rischiato di costare carissimo ai ducali, gettando un'ombra su un percorso altrimenti molto positivo per il difensore. Questo episodio, pur isolato, ha evidenziato come anche le gestioni più riuscite possano incontrare momenti di difficoltà. Nonostante l'amaro epilogo di quella partita, la capacità di Chivu di valorizzare un giocatore come Valenti e di implementare con successo un modulo tattico distintivo rimarrà un segno tangibile del suo periodo al Parma.