Minotti: "Iachini deve dare identità alla squadra, il mercato lo aiuterà. Finì in modo brusco, ma ho Parma nel cuore"

19.01.2022 16:47 di Rocco Azzali   vedi letture
Minotti: "Iachini deve dare identità alla squadra, il mercato lo aiuterà. Finì in modo brusco, ma ho Parma nel cuore"
© foto di ParmaLive.com

L'ex capitano dei primi anni Novanta Lorenzo Minotti, oggi commentatore televisivo, è intervenuto in collegamento telefonico nel corso della trasmissione "Bar Sport" in onda su 12TvParma dove ha espresso le sue personali considerazioni riguardo la stagione della squadra in questo campionato di Serie B, incalzato dalle domande del conduttore del programma, Carlo Chiesa.

Venerdì si riparte dal Frosinone: una gran bella squadra che è riuscita ad espugnare il campo della capolista (Pisa, ndr).
"Il Parma dovrà fare attenzione e preparare al meglio questa partita perché a Pisa il Frosinone ha vinto giocando benissimo ed avendo le idee molto chiare anche tatticamente. Poi c'è l'incognita della lunga sosta: per esempio, il Pisa l'ho visto molto in difficoltà dal punto di vista atletico, invece il Frosinone è sembrato molto brillante e girava a mille. Inoltre gli uomini di Grosso sono stati molto solidi dal punto di vista mentale: hanno giocato un primo tempo dominando e sbagliando un rigore, andando poi anche in svantaggio, e sul campo della capolista ancora imbattuta in casa ha avuto la forza di ribaltare la gara segnando 3 gol. Non è un caso, perché il Frosinone ha già dimostrato, in trasferta a Benevento, a Cremona, ma anche a Monza, di essere un avversario temibile in trasferta. Il Parma dovrà farsi trovare pronto".

Rispetto la partita d'andata il Frosinone è cambiato tanto, ma contro il Parma non avrà Zampano che a Pisa è stato molto importante.
"Per loro è un'assenza pesante perché giocano con un 4-3-3, ma anche sabato attaccavano in una maniera differente tra una fascia e l'altra, perché a sinistra c'era Zerbin, che è un giocatore che ha dimostrato di essere in formissima, invece quando la manovra veniva sviluppata a destra Canotto veniva a fare il centravanti, con Ciano che svariava molto, e liberava la fascia proprio per Zampano che ha una qualità e una quantità di corsa difficili da trovare: sostituirlo sarà davvero dura per Grosso".

Il girone d'andata non è stato brillante per il Parma: in quello di ritorno cosa deve fare questa squadra per agganciare, quantomeno, il treno play-off?
"Credo che prima di tutto bisognerà trovare un'identità tattica che sia consona a quello che è il progetto tecnico e a quelle che saranno le idee di Iachini. Credo anche che bisogna affidarsi completamente ad un allenatore che ha dimostrato nella sua carriera di conoscere questo campionato e di sapere come vincerlo. La classifica non è compromessa ed il Parma ha tutte le possibilità per rientrare tra le prime 8, ma dovrà trovare quanto prima gli equilibri adatti che diano un'ossatura di squadra. Iachini è molto bravo ad entrare in corsa, perché sa calarsi nelle varie realtà e trova subito dove mettere le mani ed aggiustare le cose: qui sta faticando, e secondo me, anche in base alle sue considerazioni, questa rosa va modificata, tanto è vero che il Parma è una delle più attive sul mercato. Non dimentichiamo l'anomalia del Covid: con tutte queste difficoltà ora ci saranno 9/10 partite in un mese e mezzo. Servirà una rosa profonda e sapere reggere periodi duri".

Torneresti volentieri a fare il dirigente del Parma o preferisci continuare la tua carriera da opinionista televisivo?
"A Parma ci siamo lasciati in maniera un po' troppo brusca, ma qui ho trascorso momenti indimenticabili che hanno contraddistinto la mia carriera e che porto sempre nel mio cuore, ma ora ho fatto una scelta. A Parma feci il team manager grazie anche ad una chiamata di Calisto Tanzi (approfitto anzi per ricordare la memoria di un presidente che ha dato tanto a questa città) dove lavorai con allenatori importanti, come Prandelli e Carmignani, poi feci il direttore sportivo nelle mie due città del cuore: a Cesena e poi a Parma, prima del commissariamento e successivamente di nuovo in Serie D, dove fu un'esperienza stupenda. Adesso voglio vivere il calcio vivendo un'esperienza diversa e ho trovato i miei equilibri anche come stile di vita. Ma tornerò presto al Tardini, per me è sempre un gran piacere. Ogni volta che varco quel cancello la testa si riempi di ricordi di momenti belli, di cose semplici, come le relazioni che avevamo negli spogliatoi con tutte quelle figure che stavano dietro le quinte, come i tifosi più vicini ed i collaboratori più stretti".