La Top X dei colpi sfumati - sesto posto, “Signori al Parma” ma in 4000 scendono in strada a protestare

26.04.2020 14:20 di  Niccolò Pasta  Twitter:    vedi letture
La Top X dei colpi sfumati - sesto posto, “Signori al Parma” ma in 4000 scendono in strada a protestare
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© foto di Federico De Luca

L’estate del 1995 è l’estate dell’arrivo a Parma di Hristo Stoichkov, pallone d’oro bulgaro arrivato dal Barcellona, poi deludente nei suoi 12 mesi in Emilia. Ma i tifosi del Parma ricorderanno bene chi doveva essere il rinforzo offensivo di quella sessione, un colpo che, di fatto, era già concluso: il passaggio dalla Lazio al Parma di Beppe Signori. L’11 giugno ’95 infatti, è Sergio Cragnotti a dare l’annuncio: “Ho venduto Signori al Parma per 25 miliardi”.

L’operazione si è conclusa in un pomeriggio, e come spesso accadeva tra Parma e Lazio i protagonisti in prima linea erano stati Sergio Cragnotti e Calisto Tanzi, amici di vecchia data e autori di tante operazioni di mercato in quegli anni. In quel pomeriggio era bastata una stretta di mano per sancire l’accordo, di cui però erano a conoscenza solo Tanzi e Cragnotti. Signori, in tourneé con i compagni in Sud America, e il presidente della Lazio Dino Zoff erano del tutto ignari della situazione e all’annuncio rimasero spiazzati. Così come rimasero spiazzati i tanti tifosi della Lazio, che in breve tempo tramutarono l’incredulità in rabbia. Furono più di quattromila i supporter biancocelesti che in quel pomeriggio scesero in strada per protestare contro Cragnotti, dapprima sotto i suoi uffici, poi sotto la sede della Cirio, dove lanciarono monetine e pomodori contro il patron, distruggendo in diretta tv decine e decine di cartoni Parmalat.

Nel frattempo a qualche migliaio di chilometri di distanza, la notizia giunse anche a Beppe Signori che commentò le dichiarazioni di Cragnotti quasi irritato: “Non voglio casini. A Roma sto bene, ho una bambina piccola, non me ne voglio andare. Sono deluso: pensavo di essere in sintonia con questa società, invece hanno fatto tutto loro. E' assurdo che io sia l'ultimo a sapere le cose. Comunque deciderò io”. Dello stesso avviso era il presidente Zoff, che dopo ore di colloquio, si affacciò e annunciò la permanenza di Signori, tra i boati e le urla di festa dei tifosi della Lazio. La trattativa saltò così, con un Cragnotti adirato che uscì dagli uffici laziali tra i fischi del suo pubblico, annunciando il suo addio alla Lazio: “Tenetevi Signori, me ne vado io!”