Balogh, voto 5,5: doveva essere l'anno della consacrazione, ma i suoi errori sono costati caro

08.06.2023 20:51 di Tommaso Rocca   vedi letture
Balogh, voto 5,5: doveva essere l'anno della consacrazione, ma i suoi errori sono costati caro

La stagione è volta ormai al termine e il Parma ha fallito la promozione in Serie A, uscendo nella semifinale playoff contro il Cagliari. Una stagione molto lunga, durata quasi dieci mesi, in cui i crociati di Fabio Pecchia hanno affrontato diversi ostacoli, tra alti e bassi, sognando il salto di categoria poi mancato. E ora, a pochi giorni dal termine della stagione, è tempo di bilanci: chi ha convinto? Chi ha deluso? Chi avrebbe potuto fare di più. In questi giorni ParmaLive.com stilerà le pagelle di tutta la rosa, provando a capire anche da chi si potrà ripartire in vista del prossimo campionato. 

BOTOND BALOGH 

I numeri della stagione
Diciassette presenze, 1127 minuti. Quattro cartellini gialli.

Botond Balogh, poco continuo e troppo disattento
Alla terza stagione tra i professionisti era lecito aspettarsi molto di più da Botond Balogh. Questa doveva essere l'annata in cui si sarebbe dovuto ritagliare più spazio, acquisendo maggiore minutaggio e fiducia. E invece è stato uno dei giocatori peggiori come rendimento del reparto arretrato. Questo perché, quando chiamato in causa, non sempre si è dimostrato all'altezza. Ha alternato prestazioni eccellenti, come quella contro il Genoa o quella a San Siro contro l'Inter, ad altre da dimenticare. Anche quando sembrava aver imbeccato la giornata giusta, per una qualche amnesia ha spesso buttato al vento la sua prova, commettendo errori che sono spesso costati gol. A Bari ha vissuto una giornata da incubo, sicuramente la peggiore da quando indossa la maglia del Parma. Ma anche gli errori a Cosenza e in casa contro l'Ascoli hanno gravato sulla sua stagione: si può dire che sia stato tutt'altro che affidabile, e nelle rotazioni di mister Pecchia ha chiuso ultimo tra i difensori centrali, più per demeriti suoi che per meriti altrui. A 21 anni compiuti è giunto il momento di fare il salto di qualità, perché un difensore centrale non può permettersi certi errori a certi livelli. Speriamo anche che la convocazione con la nazionale maggiore possa aiutare ad accelerare la sua crescita. Rimandato all'anno prossimo: e potrebbe essere l'ultima chiamata.

Percentuali permanenza
80%