PL - Pizzi: "Al Parma è mancata la grinta per arrivare a determinati risultati. Ora serve continuità"

09.04.2023 09:00 di Donatella Todisco   vedi letture
 PL  -  Pizzi: "Al Parma è mancata la grinta per arrivare a determinati risultati. Ora serve continuità"
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© foto di Giovanni Padovani

Mancano sette partite al termine della regular season. Dopo una stagione caratterizzata da alti e bassi, il Parma sta lottando per la qualificazione ai playoff. La nostra redazione ha contattato Fausto Pizzi, ex centrocampista ed ex responsabile del settore giovanile del Parma Calcio 1913, per tracciare un bilancio della stagione crociata disputata fino a questo momento, lasciando spazio anche a una riflessione sulla sfida di domani dei crociati contro il Cittadella. Pizzi ha militato in entrambe le squadre nel corso della sua carriera da giocatore e ne conserva ancora un bel ricordo. Ecco le sue parole ai microfoni di ParmaLive.com.

Che voto darebbe al campionato del Parma finora?
"Direi sei, appena sufficiente. Il Parma è in zona playoff. La compagine crociata ha fatto grandi prestazioni contro le squadre che occupano le prime posizioni di classifica, ma ha avuto, rispetto alla caratura dei ducali, degli alti e bassi non consoni al valore di questa squadra".

I crociati hanno avuto un andamento di alti e bassi. Secondi Lei quali sono le cause?
"Ho sentito dire da alcuni ex miei colleghi che a questa squadra manca un pò di personalità. Io non sono d'accordo con questa opinione generale perché il Parma è una squadra che può vantare all'interno della propria rosa giocatori come Buffon, Vazquez, Bernabé e Inglese. Quest'ultimo è un giocatore con personalità ma che non ha avuto un rendimento all'altezza delle sue capacità.  Tutti loro sono dei leader carismatici che sanno riconoscere i momenti della partita e i momenti della stagione. Di sicuro qualcosa è mancato, anche se il Parma ha cercato sempre contro ogni avversario di fare la partita. Ciò vuol dire che c'è un'idea delle cose che vanno fatte, ma questo non sempre questo è stato supportato da una cattiveria, da un agonismo e da una grinta, tali per arrivare a determinati risultati, ma che invece la categoria richiede".

La squadra crociata ha creato molte azioni da gioco ma non è riuscita a concretizzarle. Perchè? Cosa ne pensa del parco attaccanti crociato?
"Sulla carta avendo in rosa Inglese, mi riferisco al giocatore del primo anno di Parma, Charpentier, che ha avuto un momento felice nel Frosinone quando era devastante, segnava di testa ed era forte fisicamente, inoltre avendo Man, Mihaila e pensando alla qualità di Benedyczack, io pensavo che il reparto fosse completo e avesse tutto. In realtà non è così: abbiamo avuto pochissimi gol dalle punte. Al contempo ho notato che l'intelaiatura e il gioco ci sono sono: lo dimostrano i numerosi tentativi verso la porta. Manca il giocatore che arriva facilmente in doppia cifra. Questo fa pendere la bilancia negativamente sul giudizio sul reparto avanzato in questo momento".

Nel corso del campionato si sono alternati gli infortuni dei vari giocatori, tra cui Buffon, Mihaila, Inglese, Ansaldi, Bernabé e Man. Quanto ha pesato questo aspetto?
"Un pò può aver pesato. In realtà una squadra collaudata con titolari che giocano sempre sicuramente dà più certezze. Il dover obbligatoriamente variare i componenti della partita non è mai un vantaggio. E' chiaro che Pecchia ha a disposizione diverse soluzioni. L'aspetto negativo è che il tecnico non è mai riuscito a dover scegliere, avendo tutti a disposizione, di volta in volta quelli che erano più in forma; Pecchia si è dovuto sempre adeguare ai vari infortuni, dunque si è dovuto adeguare alle uniche soluzioni rimaste. Al contempo sono convinto che quando la rosa è al completo dà al mister tantissime possibilità di interpretare le partite nel migliore dei modi".

In questa stagione la società ha deciso di investire meno soldi e al contempo ha ceduto giocatori che avrebbero potuto fare la differenza come Cheddira e Romagnoli. Entrambi i calciatori possono rappresentare un rammarico? Come valuta le mosse del club crociato?
"Col senno di poi si può pensare che Cheddira sia un rammarico. L'attaccante marocchino è a quota 15 reti e attualmente il Parma non ha un attaccante che va in doppia cifra. Le qualità di Cheddira sarebbero state molto funzionali al gioco di Pecchia. Io non so se la scelta di lasciare Cheddira, così a cuor leggero, sia stata causata dalla poca conoscenza del giocatore o dal vantaggio economico dell'operazione. Al di là delle qualità di Romagnoli, che all'inizio mi sembravano indiscutibili, penso, invece, che sia successo qualcosa che ha portato al suo allontanamento. Il difensore è un giocatore di personalità che conosce la categoria, l'ha vinta diverse volta ma se è stato ceduto così rapidamente, vuol dire che era la soluzione migliore per tutti. Inutile rammaricarsi,  bisogna cercare in quello che abbiamo le risorse per tirare fuori il massimo da questa stagione".

Secondo Lei Pecchia è l'allenatore ideale per questo Parma?
"Penso di sì. Fabio è un amico: abbiamo giocato insieme nel Napoli. Faccio un tifo spassionato per lui. Posso dire che era un giocatore intelligente, duttile, sapeva fare tante cose bene, conosce la cadetteria. Inoltre Fabio ha avuto esperienze importanti da allenatore e da allenatore in seconda. Da allenatore ha vinto la Serie B con l'Hellas Verona e con la Cremonese. Penso che Pecchia sia l'allenatore ideale per una società importante come il Parma".

Che gara sarà Cittadella-Parma?
"Per la partita Cittadella-Parma occorre stare attenti. La squadra granata riesce tutti gli anni a fare dei campionati più che dignitosi. Alcune volte ha anche centrato l'impresa di arrivare nei playoff: questo per il bacino di utenza della città veneta e per il budget a disposizione è un risltato incredilìbile. La famiglia Gabrieli, che è al comando da tantissimi anni, è composta da persone molto serie. Loro sono gran conoscitori di calcio e scelgono sempre le persone giuste da mettere al comando, come direzione tecnica; inoltre valorizzano tantissimo i giovani. Il Parma dovrà fare attenzione perhè è una partita da prendere davvero con le pinze. Le due squadre hanno il proprio obiettivo personale. Dopo la vittoria interna contro il Palermo, riagganciando il treno playoff, il Parma ha l'obbligo di dare continuità di risultati. I crociati hanno collezionato undici ko e non possono permettersi tanti altri passi falsi, sarebbe veramente controproducente".

Dove vede posizionato il Parma a fine regular season?
"Oltre al discorso che riguarda le prime due posizioni, mi sembra che Frosinone e Genoa stiano viaggiando con un altro passo, posso dire che anche il terzo posto del Bari è lontano ma non lontanissimo. Penso che sia nelle possibilità del Parma anche arrivare a ridosso del terzo-quarto posto".

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