Suzuki provoca Leao, ma il portoghese resta freddo dal dischetto: la ricostruzione

09.11.2025 21:59 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Suzuki provoca Leao, ma il portoghese resta freddo dal dischetto: la ricostruzione
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Dopo i due rigori parati in stagione, Zion Suzuki è andato vicino anche al terzo. Il portiere giapponese aveva individuato la traiettoria del tiro dal dischetto di Rafa Leao, ma l'attaccante del Milan è riuscito a coniugare potenza e precisione, rendendo impossibile l'intervento al portiere ducale. Suzuki però (leggi QUI gli aggiornamenti sul suo infortunio) ha dimostrato di essere in crescita dagli undici metri e prima del rigore ha provato anche ad infastidire verbalmente Leao. Un nuovo tentativo del portiere giapponese per provare ad entrare in testa all'aversario e indurlo all'errore, anche se questa volta non ha funzionato. Questa la ricostruzione della Gazzetta.it:

"Suzuki guarda Leao e allarga il braccio destro, poi parla. Il labiale non si legge ma il significato è chiaro: "Me lo tiri qui". Leao accetta la provocazione e incrocia... anche perché incrociare, per chi non è rigorista, è più facile. Poi, invece di correre a esultare, resta in zona e guarda Suzuki. Beffardo. Matteo Gabbia, come per l'ammonizione evitata per la maglia (non) tolta contro la Fiorentina, è il primo a capire. Corre vicino a Leao, lo abbraccia, si mette tra lui e Suzuki per raffreddare l'atmosfera. Finita lì? Non del tutto. Rafa, camminando all'indietro verso il centrocampo, si toglie la soddisfazione di dire due parole a Suzuki. Messaggio chiaro: ci hai provato, ma non funziona. Quei due hanno talento e tempo davanti a sé: si rivedranno".

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