Femminile, Valenti: "Rispettiamo la Roma ma siamo il Parma. Krause trasmette passione e entusiasmo"

Il mister del Parma Women Giovanni Valenti, ha presentato l'esordio di domani in Serie A delle sue ragazze a Roma. Queste le dichiarazioni riportate dalla Gazzetta di Parma: "La Roma è fortissima ed esprime valori importanti, sia nel complesso di squadra che sul piano individuale. La rispettiamo, naturalmente. Ma noi siamo il Parma: dobbiamo portare in campo la nostra identità".
Avrebbe mai pensato di esordire in A con il club crociato?
"Ero stato qui qualche anno fa, nel settore giovanile maschile, guidando l'Under 18 e l'Under 16. Non avrei mai pensato neppure di tornare".
Perché le stanno così a cuore i concetti di ambizione e umiltà?
"Prendo spunto dalle parole della nostra Marta Cardona, che ha messo ambizione e umiltà tra quelli che devono essere i valori del Parma Women. L'ho apprezzato molto, in quanto da una parte c'è la voglia di pensare in grande, sebbene l'obiettivo resti la salvezza, da raggiungere attraverso una filosofia di gioco ben definita, ispirata alla voglia di divertirsi e divertire chi ci guarda. Ma, dall'altra, l'umiltà non deve mai mancare: veniamo dalla B e sappiamo che ci saranno, nel corso della stagione, momenti più complicati di altri. L'importante è rimanere fedeli ai propri principi, consapevoli dei punti di forza ma allo stesso tempo degli aspetti da migliorare".
Che cosa hanno detto questi primi mesi di lavoro?
"È stato un periodo utilissimo, per me e per la squadra. Ho iniziato a studiare la serie A in video, ma il livello ho cominciato di fatto a testarlo durante la Women's Cup. Ho conosciuto lo staff e fatto in modo che le calciatrici si conoscessero tra loro. Ma soprattutto ho avuto la possibilità di apprezzare l'organizzazione del Parma: questo club ci mette a disposizione tutto ciò che serve per lavorare nel miglior modo possibile".
Il presidente Krause ha puntato molto sul settore femminile.
"Trasmette una passione ed un entusiasmo incredibili, il nostro presidente. È già venuto due volte a salutare la squadra. La sua è una vicinanza emotiva, ma anche concreta: basta vedere gli sforzi profusi nel progetto femminile".
In effetti, a Noceto, vi allenate all'interno di un Centro sportivo funzionale e all'avanguardia.
"Questo è un valore aggiunto. Ma non dobbiamo darlo per scontato perché il rischio sarebbe quello di non apprezzarlo fino in fondo. Avere un campo di allenamento e da gioco in erba, la palestra, la sala video, la mensa, non fa altro che aumentare il senso di responsabilità nei confronti del club".
Che squadra avete costruito?
"Molte delle nostre calciatrici sono nel pieno della maturità e, a mio avviso, si è creato anche il giusto mix tra italiane e straniere. La presenza di culture differenti nello spogliatoio è una ricchezza. Per favorire il processo di integrazione la società ha proposto un corso di lingua italiana, tutti i pomeriggi: un segnale di sensibilità e di attenzione. Inoltre, c'è un nucleo di ragazze che questa serie A l'ha conquistata sul campo: per noi loro sono un esempio, perché sanno quali sono stati i sacrifici per arrivare fin qui. Senza di loro, oggi nessuno di noi sarebbe al Parma in questa categoria".
Di cosa ha bisogno il calcio femminile per svilupparsi ulteriormente?
"Di aumentare la dimensione partecipativa, attrarre pubblico e avere una visibilità maggiore. Le ragazze hanno una passione pura, che ha consentito loro di superare barriere e pregiudizi. Non si accontentano di eseguire: vogliono capire. Hanno curiosità e una disponibilità al lavoro più alta. Noi abbiamo una salvezza da raggiungere, ma vogliamo farlo anche contribuendo ad offrire al pubblico uno spettacolo piacevole".
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