Maradona e il Parma, il ricordo di Donati: "Quando Scala mi disse che lo avrei dovuto marcare..."

26.11.2020 15:13 di  Niccolò Pasta  Twitter:    vedi letture
Maradona e il Parma, il ricordo di Donati: "Quando Scala mi disse che lo avrei dovuto marcare..."
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Maradona e il Parma, una storia che si è incrociata per qualche partita spettacolare, come la gara del San Paolo del febbraio '91, in cui il dieci argentino segnò una doppietta guidando il Napoli alla vittoria per 4-2 contro i crociati di Nevio Scala. In quella gara fu Cornelio Donati a marcare el pibe de oro, e lo stesso Donati racconta a "La voce di New York" quella partita di ventinove anni fa: "Appresa la notizia della morte di Diego Armando Maradona ho avuto qualche minuto di blackout. Appena ripresomi, ecco che sono affiorati alcuni ricordi, su di lui e sulla sua grandezza da giocatore. Maradona era il più forte di tutti e toccò proprio a me, quando giocavo nel Parma, quel 10 febbraio 1991, marcare il campione argentino che aveva fatto vincere già il secondo scudetto al Napoli. Quando giocammo contro, al momento di scendere in campo provai delle sensazioni che non avevo mai sentito in nessuna altra partita. Da una parte il grande orgoglio di poter giocare contro il 10 più forte della storia del calcio – già per qualcuno resta Pelé, per me è l’argentino – , ma dall’altra anche la fortissima pressione di andare incontro ad una giornata di lavoro durissima. Quando negli spogliatoi il mister Nevio Scala confermò che marcare Maradona sarebbe toccato a me,  il mio animo da uomo di sport si riempì di sensazioni uniche, emozionanti,  bellissime: quella sarebbe stata per me una partita indimenticabile. Anche se sono passati diversi anni, ho un ricordo nitido fin dall’entrata sul terreno di gioco per il riscaldamento…  Mi fermai per un attimo a vedere cosa, quel ragazzo con tanti capelli e la maglia numero 10, era in grado di fare, danzando con la palla ai piedi e a ritmo di musica che usciva dagli autoparlanti dello stadio San Paolo di Napoli. Alla fine di quella partita, gli chiesi umilmente di poter scambiare la mia maglietta sudata con la sua.

Non esitò un secondo a darmela, sorridendomi. Quella maglia per me è un trofeo che conservo ancora con gelosia. Addio Diego, il più grande campione di calcio di tutti i tempi".