Crespo: "Il mio Parma era uno squadrone impressionante, ci divertivamo da morire"

29.04.2020 19:27 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Crespo: "Il mio Parma era uno squadrone impressionante, ci divertivamo da morire"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Intervenuto in diretta su Instagram assieme a Fabio Cannavaro, l'argentino Hernan Crespo ha ricordato assieme all'ex compagno di squadra le tappe più importanti della sua esperienza a Parma: "Ci ho messo un po' a carburare. Con mister Ancelotti, dopo diversi mesi, eravamo quartultimi. Ricordo ancora la gara di San Siro: giunse notizia del gol dell'Atalanta, anche i nerazzurri ci avevano superati in classifica, eravamo in piena zona retrocessione. Però quella partita col Milan la vincemmo grazie a un gol di Stanic, e da lì iniziò una cavalcata impressionante".

Su Malesani: "Ricordo come preparava le partite, era molto bravo soprattutto nella cura della fase offensiva. Per me era importante sapere cosa faceva quello affianco a me: avendo queste informazioni, riuscivo a muovermi prima". 

Sulla crescita del gruppo: "La cosa bella è stata vedere la trasformazione di tutti: Cannavaro che veniva da Napoli, Thuram dal Monaco, Buffon dal settore giovanile, io dall'Argentina, Veron dalla Sampdoria... Siamo cresciuti tutti assieme e siamo diventati uno squadrone".

Sull'indimenticabile 1-1 interno con la Juve: "Zidane era impressionante, impossibile da fermare, però noi siamo rimasti sul pezzo fino all'ultimo". 

Sulla vittoria della Coppa UEFA: "Dire che vincerla fu una passeggiata, sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti delle avversarie, però, sai, vincemmo 6-0 coi campioni di Francia del Bordeaux, in semifinale battemmo l'Atletico Madrid sia all'andata che al ritorno, in finale ci imponemmo per 3-0 sul Marsiglia... Ragazzi, quello era uno squadrone impressionante! Ci divertivamo da morire".

Su Vierchowod: "In un Piacenza-Parma, lui mi marcava a uomo. Lui 40 anni, io ne avevo 23-24: oh, non mi fece toccar palla! Fortunatamente alla fine riuscii a far gol".

Su Couto: "Era un 'assassino' con le scarpe da calcio. Era divertente quando gli partiva la brocca e dimenticava completamente la partita, concentrandosi unicamente sull'uomo che lo aveva fatto arrabbiare. La gara non gli interessava più, voleva solo menarlo".