La Top 10 delle cessioni del Parma: decimo posto, Di Vaio alla Juve all’ultimo secondo

19.04.2020 09:00 di  Niccolò Pasta  Twitter:    vedi letture
La Top 10 delle cessioni del Parma: decimo posto, Di Vaio alla Juve all’ultimo secondo
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© foto di Federico De Luca

Quando nell’estate 1999 il Parma acquistò un giovane Marco Di Vaio, non tutti credevano potesse essere all’altezza di grandi palcoscenici. Aveva fatto molto bene alla Salernitana, prima trascinando i campani ad una meritatissima promozione in A, poi provando a mantenerla quella categoria, segnando 12 gol, purtroppo per lui però inutili. Cresciuto nella Lazio, i romani avevano deciso di non credere in lui, e dopo vari prestiti lo avevano ceduto proprio alla Salernitana, che investì cinque miliardi per portarlo in B, cifra record. E invece Di Vaio a Parma esplode definitivamente, segnando, in media, quasi un gol ogni due partite e aiutando i crociati a vincere una Coppa Italia e una Supercoppa, perdendo, proprio nella sua ultima apparizione in gialloblù, la finale per un’altra Supercoppa, contro la Juventus. E’ l’estate del 2002 e Marco Di Vaio è uno degli attaccanti più corteggiati del nostro calcio. E’ giovane, ha dimostrato di essere una macchina da gol, e fa gola a tutte le big del campionato.

L’Inter sta per cedere Ronaldo al Real Madrid e il nome su cui insiste di più il tecnico Cuper è proprio quello del centravanti italiano. I rapporti fra le società sono ottimi, e la trattativa sembra procedere bene. Lo stesso Di Vaio si espone: “Fa piacere venire indicato come il successore di un grande campione come Ronaldo - racconta  l’attaccante - Inorgoglisce perché comunque sai di esserti comportato bene, di aver saputo fare il tuo dovere, di aver lasciato un segno. Ma per ora leggo e sento solo parole: che mi lusingano, ma sono solo parole. Aspettiamo.” E’ il 24 agosto, il tempo stringe, mancano solo 7 giorni alla chiusura del mercato. E’ la sera prima della finale di Supercoppa Italiana, che vedrà affrontarsi i crociati e la Juventus, nella cornice particolare di Tripoli. Di Vaio è una furia, gioca una gara splendida, segnando il gol dell’1-1, che non servirà a nulla, visto il decisivo 2-1 di Del Piero. E’ l’ultima partita di Di Vaio in maglia Parma, lo sanno un po’ tutti, ma molti faticano a crederlo, visti i pochi giorni che mancano alla chiusura del mercato. Proprio durante la partita iniziano i primi tentativi della Juve per portare a Torino quell’attaccante che tanto aveva fatto dannare Buffon e compagni. Moggi offre 10 milioni più un giocatore a scelta del Parma, esclusi i grandi campioni e Igor Tudor. Tanzi se la ride, ci vuole ben altro. Moggi bluffa, dichiara che il mercato in entrata della Juve è oramai chiuso e se ci fosse bisogno di un nuovo innesto in attacco riporterebbe all’ovile il giovane Miccoli, parcheggiato a Perugia.

Sono le 20.05 del 31 agosto, alla fine del mercato mancano solo gli spiccioli. Di Vaio è nella sua stanza che attende una telefonata. Dovrebbe arrivare dall’Inter, ormai vicinissima a chiudere l’acquisto, ma a sorpresa, quando il telefono squilla a parlare è Luciano Moggi: “Sei della Juventus, benvenuto”. Di Vaio è contentissimo ma è un po’ spiazzato. “Credevo di finire all’Inter e invece mi ritrovo alla Juve. Sono felicissimo, ringrazio il Parma e il mister dell’Inter Cuper, che ha speso belle parole su di me”. Questo colpo di scena non è casuale, è frutto di una ragnatela tessuta in maniera magistrale dalla triade juventina, con protagonisti l’agente dell’attaccante Alessandro Moggi e il Parma. Alle 16.30 dell’ultimo giorno di mercato le telecamere dei tanti giornalisti presenti all’uscita dell’Hotel Savoia di Milano pescano Moggi, Giraudo e Alessandro Moggi salutarsi e darsi appuntamento alla mezz’ora successiva. In quel momento Di Vaio sembra ancora destinato all’Inter ma da Montecarlo, dove la dirigenza nerazzurra sta ancora trattando la cessione di Ronaldo, circola voce che Moratti abbia accettato Morientes come contropartita tecnica. E’ quello il momento in cui la triade bianconera punge, offre circa venti milioni al Parma più Matteo Brighi. Sacchi e Baraldi, dirigenti crociati, accettano: il passaggio è completato. La parentesi emiliana di Di Vaio si chiude con 125 presenze e 56 numeri, numeri importanti, ripetuti parzialmente alla Juventus, dove rimane due anni segnando 28 reti in 85 presenze, prima di essere ceduto in Spagna al Valencia.