PL - Budel: "D'Aversa catenacciaro? Solo complimenti per lui e il team"

31.12.2018 15:30 di  Sebastian Donzella   vedi letture
Budel ai tempi di Parma
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Budel ai tempi di Parma
© foto di Federico De Luca

Dieci anni fa Alessandro Budel spingeva il Parma verso la Serie A da protagonista. In quella che era la sua seconda esperienza in gialloblù dopo una mezza stagione in a nel lontano 2004. ParmaLive.com ha intervistato l'ex ducale, nonché attuale commentatore di DAZN, per analizzare con lui il 2018 a tinte gialloblù.

Iniziamo dalla fine e dal Ko con la Roma.
"I ducali nel primo tempo hanno avuto l'occasione più grande e nitida della gara. Con quel gol sarebbe cambiata la partita. I gialloblù, nella prima frazione, non sono riusciti ad approfittare dei tanti spazi lasciati dalla Roma, c'è stata troppa imprecisione nell'ultimo passaggio. Poi la Roma ha trovato il gol su un episodio e lì, contro una squadra di quella qualità, diventa difficilissimo recuperare".

I ducali chiudono il 2018 a metà classifica, a 4 punti dall'Europa e ben 12 sopra la zona retrocessione.
"C'è solo da fare i complimenti per la posizione di classifica. Ma al momento penserei soprattutto alla salvezza. La posizione è meritata ma tanti episodi sono stati a favore in questo girone d'andata. Sono arrivati punti importanti anche in gare molto sofferte e questo è un ottimo segnale per una squadra che deve mantenere la categoria. Però non credo che nelle corde di questo Parma ci sia l'Europa. Ancora è presto per parlarne":

Con un D'Aversa che ormai ha l'etichetta di catenacciaro.
"Il Parma sta facendo il campionato che deve fare. Francamente il tecnico sta utilizzando le armi a sua disposizione, con la Roma e con tante altre squadre più forti non puoi permetterti di giocartela a viso aperto. C'è chi lo ha fatto, come l'Empoli, e i risultati sono minori rispetto a quelli dei gialloblù. Per questo non c'è da arrabbiarsi se ti dicono catenacciaro ma, allo stesso tempo, non è giusto sminuire quanto di ottimale il Parma, da neopromossa, ha fatto in questa prima parte di stagione. Anche a lui bisogna solo fare i complimenti".

Anche perché tre anni e mezzo fa i ducali erano in D.
"Una cavalcata strepitosa fino alla A e un gran bel girone d'andata. Questo è quello che conta. Non credo si potesse chiedere di più a società e giocatori, tante piazze possono solamente sognare quello che il Parma è riuscito a realizzare".

Capitolo mercato. Cosa cambieresti?
"Qualcosa a livello numerico ma mantenendo sempre quest'ossatura. Visto l'infortunio serio di Grassi servirà una mezzala ma non credo servirà un titolarissimo dal nome altisonante: non daresti i giusti meriti a chi sta lavorando bene e ha dato una grossa mano a conquistare tutti i punti attuali. E' vero che in mezzo al campo manca un po' d'esperienza per la categoria ma non credo che bisogna cambiare tanto, per non rovinare gli equilibri che sono uno dei segreti di questo Parma. E poi lì davanti ha uno degli attacchi migliori tra chi lotta per non retrocedere: Inglese, Biabiany, Gervinho, Siligardi, qualità e forza fisica".

Anche tu hai vissuto la risalita dalla B in gialloblù.
"In quell'annata in cadetteria avevamo tantissima esperienza: in B c'erano in campo giocatori che, insieme, avevano accumulato 6-700 presenze in Serie A. Compreso un certo Alessandro Lucarelli: il capitano resterà sempre il capitano e son contento che a sostituirlo sia stato un altro grande giocatore come Bruno Alves".

E nella mezza annata in A?
"Credo che quel Parma fosse più forte complessivamente nei titolari ma mancava a livello numerico. Infatti in Coppa UEFA arrivò una semifinale mentre la salvezza venne raggiunta solo tramite spareggio". 

Chiusura con augurio ai tifosi del Parma.
"Spero che i crociati riescano a fare ancora meglio di quanto splendidamente fatto finora, magari raggiungendo il sogno Europa League. Con un po' di fortuna..."