PL - Galli: "Parma scheggia impazzita ai playoff. Morfeo fuori dal normale! Settore Giovanile? Perché no..."

16.05.2023 10:01 di Rocco Azzali   vedi letture
PL - Galli: "Parma scheggia impazzita ai playoff. Morfeo fuori dal normale! Settore Giovanile? Perché no..."
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© foto di Matteo Bursi

Il Tonnotto San Secondo ha raggiunto la promozione in Eccellenza ed abbiamo voluto intervistare alcuni dei protagonisti di questa cavalcata. Tra questi c’è Niccolò Galli, ex centrocampista del vivaio ducale. Queste le parole del classe ‘88 ai microfoni di ParmaLive.com.

Come ci si sente ad aver raggiunto questo importante traguardo e a chi attribuisci i maggiori meriti per il risultato conseguito?
"È stata una rincorsa lunga e faticosa, nel corso della quale tutti abbiamo messo tutto. C'è stato un momento in cui eravamo a -15 dalla vetta e nel girone di ritorno non potevamo sbagliare nemmeno una partita. Vincere in uno spareggio è una soddisfazione enorme dopo un percorso come il nostro. I meriti vanno ai ragazzi che non hanno mollato un centimetro soprattutto a livello mentale ed anche alla società che ha avuto la forza di continuare a perseguire le proprie idee".

Hai preso le redini a livello carismatico di questa squadra, possiamo quasi chiamarti mister? Quali sono i tuoi progetti futuri?
"Questa è stata la mia ultima stagione da giocatore, sto facendo il corso di UEFA D e se tutto andrà bene a fine giugno potrò allenare già dall'anno prossimo".

In futuro ti piacerebbe ripartire dal Settore Giovanile del Parma?
"Mi ha sempre affascinato quest'ipotesi, soprattutto nel Parma, appunto. Poter formare i ragazzi della propria città è un'idea che mi piacerebbe molto, ma adesso sono focalizzato sul mondo dei dilettanti. Se ci sarà una possibilità in futuro mi piacerebbe molto però, lavorare in un Settore Giovanile importante come quello del Parma è sicuramente uno dei miei obiettivi futuri".

Hai vissuto gli anni del crac Parmalat ed il conseguente insediamento di Tommaso Ghirardi. Una gestione che sappiamo tutti come si è conclusa. Ora il club, invece, è in buone mani. Come valuti la presidenza di Krause?
"Diciamo che quello di Krause è un modo di intendere il calcio al quale in molti non erano abituati qua a Parma. Inizialmente si è trovato a dover affrontare alcune critiche ed incomprensioni con l'ambiente, ma che ha una gran passione verso questo sport e lo dimostra con gli investimenti che sta operando. Non sono cose scontate, sta facendo di tutto per creare le basi per costruire un gran futuro".

La squadra di Pecchia è protagonista di un grande finale di stagione, pensi potrà raggiungere la promozione come voi?
"Secondo me nessuno vorrà trovarsi di fronte il Parma ai playoff. Ora sta proprio uscendo il lavoro di Pecchia e si vede e questa squadra può battere chiunque. Dopo qualche alto e basso in stagione ora i crociati stanno trovando la quadra e tanti meriti vanno dati al tecnico che si è scontrato con tante difficioltà anche a livello di organico. Il Parma può essere la scheggia impazzita negli spareggi, ma sarebbe importante arrivarci come quarta classificata. Se dovesse centrare il quarto posto una monetina sulla promozione la punterei".

Quali saranno secondo te le maggiori insidie in questi playoff e chi le avversarie da evitare?
"Il Cagliari è forse la più temibile, ma anche e il Bari diventa un avversario noioso da dover affrontare".

L’anno scorso Bernabé ha segnato 5 gol in 16 presenze, quest’anno soltanto uno in 30 partite. Da centrocampista, come ti spieghi quest’involuzione in zona realizzativa?
"Quest'anno ha fatto comunque un gran campionato. L'anno scorso giocava più libero sia a livello di posizione che mentale, ma resta un giocatore clamoroso e fuori categoria per la Serie B. Magari gli è mancato il tiro da fuori o la punizione, come lo scorso anno".

C’è un giocatore di oggi tra i crociati nel quale ti rivedi?
"Forse direi proprio Bernabé, che sa abbinare bene quantità e qualità".

Un aneddoto che ti è rimasto impresso di quando eri nel Parma.
"Quando ti alleni con la prima squadra ed arrivi dalla Primavera è come un tir che ti arriva nei denti. O sei davvero un fenomeno e sai adattarti in breve tempo, oppure devi essere in grado di calarti in ritmi dieci volte superiori a quelli soliti. Quando vedevo giocare Morfeo rimanevo impressionato, era fuori dal normale! Vedeva delle cose che in pochi riuscivano ad immaginare. Se decideva che l'attaccante doveva fare gol lui riusciva a metterlo nelle condizioni tali per farglielo fare".

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