Mercato a rilento: finché non arriva il nuovo Dt, non ci saranno grossi movimenti. Intanto il Parma guarda con interesse alle elezioni: l'operazione stadio partirà solo dopo il ballottaggio del 26 giugno

14.06.2022 00:00 di Vito Aulenti Twitter:    vedi letture
Mercato a rilento: finché non arriva il nuovo Dt, non ci saranno grossi movimenti. Intanto il Parma guarda con interesse alle elezioni: l'operazione stadio partirà solo dopo il ballottaggio del 26 giugno
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'anno scorso, di questi tempi, il Parma aveva già virtualmente chiuso l'affare Buffon: un ritorno clamoroso che ebbe grande risonanza a livello mondiale e che non lasciò certo indifferente la piazza gialloblù. Ad oggi, invece, a prescindere da qualche nome timidamente accostato al club ducale, il mercato gialloblù va inevitabilmente a rilento. Non si tratta di una strategia della società, né tantomeno di una perdita di appeal del Parma. Molto più semplicemente, prima di metter mani a rosa e portafogli, il presidente Krause sta tentando di riempire più velocemente possibile il vuoto lasciato a livello tecnico-dirigenziale da Ribalta. Un vuoto che mi auguro possa essere colmato il prima possibile, magari con una figura di spicco come Bigon, un professionista con un curriculum di tutto rispetto che potrà senz'altro dare una mano al patron ducale nel capire come e dove intervenire per provare a riportare il Parma sui palcoscenici che gli competono.

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A proposito di Krause, non è difficile immaginare che in queste ore il numero uno crociato abbia dato più di un'occhiata ai risultati del primo turno delle elezioni comunali di Parma: risultati che al momento premiano Michele Guerra (in questa tornata, in netto vantaggio sul suo principale avversario Pietro Vignali), ma che diverranno definitivi solamente dopo il ballottaggio previsto per il prossimo 26 giugno. L'imprenditore americano dovrà dunque attendere ancora un paio di settimane prima di conoscere il suo interlocutore riguardo al tema stadio: un tema sul quale entrambi i candidati si sono già espressi di recente, manifestando la volontà di riqualificare il Tardini, ma solo dopo aver rivisto il progetto dei gialloblù per superarne le criticità e renderlo sostenibile. 

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