Sits: "Cuesta farà le sue valutazioni in ritiro. In Italia più pressione rispetto all'estero"

12.07.2025 17:38 di  Redazione ParmaLive.com   vedi letture
Fonte: a cura di Francesco Dazzi
Sits: "Cuesta farà le sue valutazioni in ritiro. In Italia più pressione rispetto all'estero"
© foto di Benaglia/ParmaLive.com

Dario Sits, rientrato dall'esperienza positiva in prestito all'Helmond Sport, è pronto per il ritiro pre-campionato, durante il quale verrà osservato da Cuesta che deciderà sul suo futuro. L'attaccate lettone è stato intervistato dall’emittente 11LV TV. Queste le sue parole: 

Quando comincia la tua stagione?
“Il 24 di agosto ci sarà la prima gara di campionato contro la Juventus, mentre le prime amichevoli verranno disputate già dopo 5 giorni dall’inizio della preparazione. Il 15 luglio ci ritroveremo per il ritiro, il 20 luglio disputeremo la prima gara amichevole ed il giorno successivo ci trasferiremo in Austria per inaugurare una nuova fase della preparazione estiva".

Sei pronto per affrontare la prossima stagione? Quali sono i tuoi obiettivi?
“Ora non saprei dirti quali saranno gli obiettivi per la prossima stagione. Arriveremo in ritiro e in quella sede, in base alle valutazioni del tecnico, la società ci comunicherà gli obiettivi individuali in vista della imminente stagione”.

Il calcio italiano è un calcio difensivista?
“C’è grande attenzione alla fase difensiva, ma la Serie A è uno dei campionati in cui segna di più. Si segna davvero molto e a volte i risultati assumono proporzioni davvero inaspettate. In generale in Italia si difende molto bene, ma si ribalta l’azione offensiva con decisione e velocità, per cui trovo riduttiva la definizione del calcio italiano come difensivista".

Come è il rapporto con i tifosi in Italia?
“Ho diversi fan che mi scrivono su Instagram e che mi seguono da vicino. In Italia quando vai al supermercato la gente ti riconosce e c’è maggiore pressione rispetto ad Olanda o Inghilterra”.

Come sfrutti le tue doti atletiche nel calcio italiano?
“Il calcio italiano è molto tattico, le difese si organizzano e restano compatte. Puoi trovare difensori centrali che riescono ad accoppiarsi con le ali senza essere battuti in velocità. E in generale c’è un pressing asfissiante, letteralmente come accade qui in Lettonia nel basket”.

Quando hai iniziato a Kuldiga eri uno dei prospetti più brillanti nell’atletica, eri il miglior ciclista ed eri anche un ottimo giocatore di pallavolo e di pallacanestro. In questo contesto dove si colloca il calcio?
“Ho trascorso tutte le mie estati a Kuldiga, ma sin da piccolo mi sono trasferito a Riga e li ho vissuto e studiato. Proprio nella capitale della Lettonia c’era il più grande movimento calcistico della nazione ed io ho scelto di approdare al settore giovanile del Metta all’età di 14 anni. In alternativa anche lo Skonto Riga è un’ottima fucina di talenti. Quando ho cominciato nel Metta ero campione, nella categoria di età di appartenenza, in diversi sport, ma la mia decisione è stata quella di giocare a calcio.”

Quale consiglio vuoi dare ai giovani che vogliono provare ad intraprendere un’esperienza nel calcio professionistico?
“Secondo la mia esperienza personale, occorrono ossessione, disciplina e rigore.”

Quale è il segreto per diventare un giocatore di Serie A?
“Dal mio punto di vista, mi ripeto, occorre essere ossessionati dal pensiero di farcela. La strada è lunga e solitaria e deve tendere a raggiungere la cima.”

Cosa occorre per emergere?
“Nessun calciatore può essere arriva senza avere eseguito un’adeguata preparazione atletica preventiva. Ormai si spinge al 110% e il rischio di infortuni è alto per cui la fase di preparazione è fondamentale".