Ndiaye fischiato contro il Milan: il senegalese merita tempo ma deve dimostrare di più
Anche contro il Milan, per Abdoulaye Ndiaye, non è arrivata una prestazione convincente. Il difensore crociato infatti, tratto in inganno dalla serpentina di Alexis Saelemaekers, si è reso protagonista del fallo che ha portato i rossoneri a raddoppiare su rigore, con la partita che rischiava a quel punto di essere compromessa. Quello che preoccupa di più però riguardo al senegalese, è la mancanza di lucidità nel gestire i momenti di difficoltà che l'ex Troyes sembra dimostrare a più riprese. Con il 56 del Milan che si stava defilando, intervenire in tackle era evitabile così come erano evitabili gli errori che hanno portato alla sua espulsione contro il Genoa. Anche in fase di impostazione, il mancino di Ndiaye è apparso tutt'altro che preciso, con il senegalese che è spesso ricorso a lanci lunghi, preda facile per i difensori avversari.
Arrivato quest'estate, è chiaro che ancora non si possono trarre conclusioni definitive e Ndiaye merita sicuramente altre chance. È altrettanto chiaro però che in campionato tattico e bloccato come il nostro, concedere anche solo un gol per distrazione, può costare caro. Per certi versi, l'inizio di stagione dell'ex Troyes può ricordare un po' quello di Mandela Keita dell'anno scorso. Arrivato con grandi aspettative, il belga ci ha messo molto tempo prima di trovare la fiducia necessaria per prendersi il Parma sulle spalle, con Pecchia che spesso lo sostituiva al 45' (stessa cosa avvenuta con Ndiaye sabato scorso). Poi però l'arrivo in panchina di Chivu, una forma migliorata e una fase di adattamento superata, hanno portato il classe 2002 a diventare un titolare indiscusso della mediana crociata. La speranza è dunque che la traiettoria dei due percorsi possa essere simile. Con il Parma che resterà senza Alessandro Circati per ancora molto tempo, un posto in difesa si è liberato. Ora tocca anche a Ndiaye dimostrare le sue qualità: il senegalese è chiamato ad una grande prestazione già dalle prossime partite, o per lui l'avventura in Emilia resterà una brutta parentesi della sua carriera.
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