Gol da azione cercasi: tra campionato e Coppa Italia solo uno non da palle inattive

Non è un periodo facile per Carlos Cuesta. Il giovane tecnico spagnolo è arrivato alla seconda sosta per le Nazionali di questa Serie A con 5 punti in saccoccia, frutto di una vittoria e di due pareggi. Ma se il bottino è lo stesso di un anno fa allo stesso momento, a lasciare un po’ a desiderare finora è stata la squadra in campo. Spesso i gialloblu sono sembrati bloccati e senza idee, con le partite contro Cagliari, Cremonese e Lecce da esempio perfetto, e soprattutto poco pericolosi in attacco.
Non sempre chi costruisce di più vince, ma è anche vero che finora tutti i gol di campionato sono arrivati da azioni fortunose. Il primo del campionato, firmato da Patrick Cutrone contro l’Atalanta, nasce da calcio da fermo e da una respinta sbagliata di Carnesecchi, mentre le reti di Mateo Pellegrino contro il Torino sono frutto di un calcio di rigore (ironia della sorte, nato da calcio da fermo), e da calcio d’angolo. Guardando alla Coppa Italia, due reti di Pellegrino nascono da situazioni di calcio d’angolo, come anche quella di Sascha Britschgi, mentre l’unica su azione è del bomber argentino su cross di Valeri.
Che poi finora sei dei sette gol segnati arrivino da attaccanti, di cui cinque dal solo Pellegrino, è tutto un altro discorso. Finora i crociati hanno fatto fatica a capitalizzare le poche occasioni avute, e il cinismo sotto porta deve essere allenato. Nulla è ancora perduto, anzi, di tempo ce n’è in abbondanza, ma con due settimane a disposizione per lavorare e i terminali offensivi più pericolosi tutti presenti Cuesta dovrà dedicare del tempo anche a questo aspetto a Collecchio.
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