Frey e il paragone con Buffon: "È nato al mio arrivo in Italia. Sorpreso dal trattamento avuto in Francia"

Sebastian Frey si è raccontato in una lunga chiacchierata a Histoires de Foot Podcast dove ha toccato diversi argomenti dal suo arrivo in Italia, il Parma, le esperienze fatte e il paragone con Buffon: "Sì, i tifosi fiorentini mi avevano dato un soprannome: letteralmente “il Buffon francese”. In realtà, quel soprannome è nato già nell’anno in cui sono arrivato in Italia. È proprio nell’anno del mio arrivo che mi impongo subito, e quel paragone con Buffon è andato avanti nel tempo. Fin da quando sono arrivato in Italia, tra me e Gigi c’è sempre stato un paragone, perché abbiamo iniziato più o meno nello stesso periodo. Quindi è sempre stato: lui, io… io, lui… lui, io. Continuamente".
E continua: "Il fatto che al mio arrivo mi abbiano soprannominato “il Buffon francese”, penso che sia comunque un bel complimento. Perché da giovane anche lui era visto un po’ come il prodigio del calcio italiano. E poi, con le sue qualità, è diventato un mostro sacro. È per questo che io, all’epoca, mi dicevo: ma guardando come vengo considerato in Francia… mettetevi nei miei panni. È una domanda logica: se sono stato eletto più volte miglior portiere davanti a lui, se vengo considerato almeno al suo stesso livello, significa che, a un certo punto, ho fatto parte dei migliori. Dai, diciamocelo chiaramente, non prendiamoci in giro. E allora perché? Perché in Francia non c’è stata quell’onestà intellettuale? Penso che sarebbe stato anche un valore aggiunto per la Francia poter dire: 'Il ragazzo è andato all’estero, si è imposto, ed è diventato uno dei più grandi'. E invece no. Mi hanno messo da parte, nascosto, ignorato. Ed è proprio questo il punto. Sono valori, atteggiamenti… E sinceramente penso che sia stato un peccato, non solo per me, ma anche per il calcio francese. Perché in un certo periodo, mediaticamente, il calcio francese era in crisi. E invece di dire: 'Abbiamo ancora francesi che tengono alto il nome all’estero, che rappresentano bene il nostro calcio'…No. Mi hanno cancellato. Dimenticato".
E Frey conclude: "Per me è sempre stato così. Sinceramente, mi piacerebbe che un giorno, la stampa francese dell’epoca dicesse: 'Ecco, l’abbiamo fatto per questo motivo'. Almeno sarebbe chiaro. Io lo saprei. E direi: 'Va bene, ok, nessun problema'. E si volta pagina".
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