Minotti: "L'ingresso nel deserto di Collecchio il momento più brutto di questi sei mesi"

Presente quest'oggi al via della nuova edizione di "MasterSport", il master internazionale in strategia e pianificazione degli eventi e degli impianti sportivi, il responsabile dell'area tecnica Lorenzo Minotti ha così spiegato come è nato il modello Parma: "Dobbiamo ringraziare Ferrari e tutti i nuovi proprietari del Parma per aver creato questo modello, che ci sta facendo vivere un sogno, qualcosa di straordinario. Il primo approccio non è stato semplice, ad estate inoltrata, quando noi dovevamo ancora formare una squadra mentre gli altri erano già pronti. Ho avuto la fortuna di essere scelto e anche io, inizialmente, ho voluto pensarci un attimo: sentivo una responsabilità enorme, ma c'era la voglia di riportare determinati modi di porsi e di rapportarsi con i tifosi, tipici della mia esperienza qua. Con Scala ci siamo visti a metà luglio, ma senza nessuna certezza per il futuro e ai primi calciatori contattati potevamo offrire zero certezze, gli abbiamo solo chiesto fiducia".
Collecchio - "Il momento più brutto è stato quando siamo entrati nel centro sportivo, una struttura meravigliosa che io avevo promesso ai vari calciatori contattati: deserto, completamente abbandonato, campi bruciati e senza erba. I ragazzi però hanno capito e sin da subito si sono presentati con enorme entusiasmo. Apolloni in questo è stato determinante, la sua preoccupazione era ancora maggiore della mia, visto che i primi allenamenti li abbiamo iniziati ad un mese dalla prima di campionato. C'era poi la questione under, un altro motivo di difficoltà: tutto però si è incastrato a meraviglia e ora siamo una bella bella realtà".
Struttura - "A livello dirigenziale siamo messi nelle condizioni di lavorare al massimo, ci hanno fornito degli strumenti importanti per questo livello. Anche fossero venuti altri, il risultato sportivo sarebbe stato portato a casa, ma è il come lo stiamo facendo che conta: quello che hanno creato questi ragazzi a livello di entusiasmo ed empatia, è stupefacente. Basta vedere le immagini della sfida all'Altovicentino e quello che è accaduto dopo la partita, e questo penso sia merito di questi ragazzi. Vedervi così numerosi oggi mi conferma che abbiamo scelto prima le persone e poi i calciatori".